Sbarco a Crotone, una decina le donne incinte e numerosi i casi di scabbia

Crotone Cronaca

È approdata poco prima delle 15 nel porto di Crotone la motonave “Olympic Commander”, battente bandiera norvegese, con a bordo oltre 1.220 migranti soccorsi dal dispositivo internazionale “Frontex”, che li ha tratti in salvo lungo il Canale di Sicilia.

Ad attendere quest’ennesima marea umana, che ha iniziato a sbarcare un’ora e mezza più tardi, poco prima delle 16,30, l’apparato organizzativo predisposto dalla Prefettura che, visto proprio l'alto numero delle persone coinvolte, nel tardo pomeriggio di ieri, aveva già avuto una riunione di coordinamento, così da mettere a punto il piano operativo e logistico.

Sbarcate anche alcune donne incinta, circa una quindicina, che sono state sopposte alle prime cure del caso ad opera del personale del Suem 118. A provvedere alla distribuzione di generi di conforto e del relativo kit, i volontari della Misericordia e della Croce rossa italiana.

Sul posto anche personale della Questura, della Guardia di finanza, della Capitaneria di porto e i sanitari dell’Asp che hanno provveduto ad effettuare un primo screening medico. Delle persone sbarcate, solo 150 resteranno in Calabria, e sarà la Prefettura del capoluogo di regione, cioè quella di Catanzaro, a stabilire le varie quote.

I migranti, completate le attività di rito, saranno, come di consueto, ripartiti in diverse località assegnate dal piano nazionale di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno e precisamente: 100 in Lombardia; 50 ciascuno in Campania e Lazio; 100 ancora rispettivamente in Piemonte, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna; 100 nelle Marche e altrettanti in Abruzzo; 50 ciascuno in Umbria e Basilicata; 100 in Molise e due gruppi da 25 nella provincia autonoma di Bolzano e di Trento. Gli uffici di governo locali stabiliranno poi come ridistribuirli nei singoli comuni di competenza.

Dei migranti arrivati oggi, tutti sono in discrete condizioni di salute; registrati comunque numerosi casi di scabbia e sono in corso anche altri approfondimenti sanitari. Sono stati trasferiti al Cara S. Anna di Isola Capo Rizzuto prima della loro ripartizione nei luoghi di destinazione.