Successo a Civita per l’autrice coriglianese Freccia
Ricordi che si perdono negli evi lontani fanno da cornice a un’avvincente storia d’amore tra due giovinetti, sbocciata sotto la coltre protettiva di una rigogliosa pianta. Ricordi che hanno conquistato il pubblico nel pomeriggio di sabato scorso presso l’Ecomuseo Valle del Raganello, allestito all’interno di Palazzo Castellano di Civita, per assistere alla presentazione de “Quell’amore che profumava di giuggiole”, il quinto e finora ultimo libro dell’insegnante e autrice coriglianese Isabella Freccia.
I lavori della manifestazione sono stati sapientemente coordinati da Flavia D’agostino, presidente della Pro loco di Civita. Dopo i saluti del Sindaco del caratteristico borgo situato ai piedi del Pollino, Alessandro Tocci, sono intervenuti i due relatori dell’iniziativa letteraria: i professori Giovanni Pistoia e Giuseppe De Rosis.
Entrambi hanno evidenziato, con la proverbiale competenza e ars oratoria, peculiarità della scrittura di Isabella Freccia e inserimento della sua opera in un più ampio contesto culturale. De Rosis, in particolare, ha formulato puntuali riferimenti a grandi autori e riflessioni sul tema dell’amore, commentando i diversi brani del testo scelti per la lettura.
Pistoia ha invece spostato l’attenzione sui paesaggi bucolici che dominano l’ultimo libro di Isabella Freccia e, alla stregua dei precedenti, ne costituiscono l’essenza, accostando questi tratti salienti alle celebri scrittrici Inga Lindstrom e Rosamunde Pilcher.
Brani de “Quell’amore che profumava di giuggiole” sono stati poi interpretati, con ‘pathos’ emotivo e non comune grazia, da alcuni componenti del Gruppo letterario “Gli Amici dell’Arte”: Maria Pia Armentano, Mariolina Cacciola, Carlo Caruso, Franco Cirò, Mario Felicetti, Serafina Salimbeni. L’incontro, allietato da musiche e canti arbëreshë e conclusosi con i ringraziamenti dell’autrice, ha registrato l’unanime soddisfazione dei partecipanti.