Fagiani liberati nonostante incendi e siccità, Atc Rossano: destinati a morte sicura
I delegati dell’Ambito Territoriale di Caccia Atc Cs2 di Rossano, Giuseppe Graziano, Lorenzo Cara, Carmine Zangaro, e Dario Zito parlando di una gestione “mediocre e fallimentare che negli ultimi anni ha peccato di capacità di programmazione e dialogo con i territori”, hanno ribadito che liberare 500 esemplari di fagiani nel pieno della stagione degli incendi, con un emergenza siccità senza precedenti e con le fiamme che stanno letteralmente devastando ettari ed ettari di macchia mediterranea, nessun territorio escluso, “non solo significa sprecare denaro pubblico, ma anche destinare a morte certa questi poveri animali. O morti di sete o arsi vivi. Questo, il loro atroce destino”.
I fagiani in questione sono stati liberati lo scorso 25 luglio dai rappresentanti delle associazioni venatorie di categoria, contattati per il ritiro degli esemplari dalla segreteria del Comitato.
Sono 29 i comuni la cui competenza dall’Atc Cs2, attualmente decaduto per decorrenza dei termini, è passata alla Regione Calabria, a seguito della chiusura delle provincie. La delegazione rossanese, in attesa della riorganizzazione, fa sapere di restare comunque vigile sulle questioni che interessano l’ampia area.
I delegati comunali si appellano pertanto al presidente della Giunta regionale Mario Mario, chiedendo di accelerare le procedure per i rinnovi dei comitati di gestione degli Atc “con persone veramente sensibili a problematiche e questioni che interessano il settore venatorio”, concludono.