Festival dei beni non comuni: a Villapiana la seconda edizione di Digital Doors

Cosenza Tempo Libero

Lo scorso anno il debutto. Ora è tutto pronto per la seconda edizione di Digital Doors, festival dei beni non comuni, che si terrà dal 17 al 19 agosto 2017 a Villapiana, nel cosentino. Un appuntamento estivo targato Cool_Frame, laboratorio creativo con sede nel caratteristico centro storico calabrese, che anche quest’anno apre le sue porte a tutti coloro che intendono avvicinarsi al mondo dell’arte e delle tecniche digitali.

Artisti provenienti da tutta Italia si incontreranno per confrontare linguaggi e sperimentazioni, contaminandosi alla ricerca di nuove forme espressive tra digitale e analogico. Una contaminazione attiva, che coinvolgerà a 360 gradi anche il pubblico, non più fruitore passivo ma diretto protagonista delle attività e degli eventi proposti: dal design al fumetto, dal disegno all'illustrazione digitale, dal graphic design all'arte crossmediale, dagli interventi di reportage sociale a quelli di reportage a disegno, dalla musica elettronica a quella d’autore.

Cinque mostre, due installazioni, due videomapping, quattro talk, tre concerti e dj set si alterneranno nella tre giorni villapianese, come l’imperdibile mostra di Flavia Sorrentino, a cura del Museo del Fumetto di Cosenza, “Comics Food”, o le performance dei MidiHands che con diverse sonorità che spaziano dal Trip Hop al Soul/Funk, dal Dub alla DubStep.

A catturare gli animi dei fruitori più creativi anche la presenza di una mente brillante come quella di Luca Acito e dello Studio Antani. Il tema del loro reportage sociale? “Come stiamo rovinati”, un mantra per esorcizzare e giocare con la crisi.

Nel ricchissimo programma emerge con forza il cuore pulsante del festival: le residenze artistiche e i workshop. Per entrambi un unico tema, quello della Restituzione dei saperi, un rapporto creativo e produttivo con la comunità di Villapiana e con i partecipanti al festival.

Come il laboratorio creativo #Grafieurbane di Marina Misiti, reportage artist di fama internazionale, pensato per raccontare un luogo e chi lo abita attraverso (di)-segni dal vero e “sul campo”. O i collage multi materici realizzati con riviste e oggetti in disuso, a cura di Alberto Sabellico, industrial designer e appassionato di arte.

Il festival, completamente autofinanziato e indipendente, grazie alla sua stessa natura collaborativa, sperimentale e di legame con il territorio, lascerà in “eredità” una cassetta di strumenti, un know-how che si spera possa essere utile per altri contesti e obiettivi legati alla produzione culturale.

La partecipazione è completamente gratuita. Per iscriversi ai workshop basta scrivere un’email a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. . Per seguire da vicino la tre giorni di festival potete, invece, mantenervi aggiornati grazie alla pagina dell'evento su Facebook.