Famiglia dell’investitore di Lamezia vuole partecipare ai funerali
La famiglia del giovane marocchino che ha provocato la strage di ieri dei ciclisti, vive dalla metà degli anni '90 in contrada Mortilla, nei pressi della zona industriale di Gizzeria, dove si concentra una folta comunita' maghrebina, a pochi chilometri dal luogo dove si è verificato il terribile incidente di ieri. Il padre del ragazzo, grossista di prodotti di pelletteria e abbigliamento, "Mario" El Ketani, è ritenuto uno dei più importanti, se non il più importante, esponente della comunità marocchina del paese dove, da circa vent'anni, esiste anche una moschea. Davanti all'abitazione della famiglia El Ketani ci sono stamattina anche due ambulanti marocchini. Sono scossi. "Siamo venuti qui - dicono - a trovare la famiglia. Quello che è successo è fatto sconvolgente". Anche nella zona industriale, dove c'é il capannone del padre del ragazzo, continua il via vai di ambulanti marocchini che intendono manifestare la loro vicinanza alla famiglia. Nessuno però vuole parlare.
I genitori erano tornati appena sabato dal pellegrinaggio alla Mecca e avevano organizzato una grande festa invitando tutti i connazionali che vivono in paese. Dalla festa si è passati al dramma. "Dopo quanto accaduto – afferma un rappresentante della comunità islamica locale- abbiamo aderito al lutto cittadino e tutte le nostre attività sono state interrotte. Vorremmo anche partecipare ai funerali quando si terranno. In questo senso abbiamo avanzato richiesta alla Digos".