A breve l’uscita dell’opera prima dello scrittore nato in carcere
È di recente uscita (per la casa editrice calabrese Ferrari Editore) “Sulla linea... La mia vita dietro le sbarre”, un romanzo-memoir di Francesco Carannante che sta facendo parlare, discutere e commuovere per la sua forza dolceamara. L’autore è, infatti, narratore e protagonista di una storia vera e forte, scritta all’interno di un carcere. Francesco Carannante, originario della Campania, arrestato giovanissimo, agli inizi di una possibile carriera criminale, ha avuto una pesante condanna.
Oggi è detenuto con “fine pena mai” in Calabria, nella Casa di reclusione di Rossano, dove ha conseguito la laurea in Sociologia e collabora attivamente e con costanza alle attività teatrali in carcere, come attore e voce recitante. “Sulla linea... La mia vita dietro le sbarre” è il suo primo libro, scritto in collaborazione con Letizia Guagliardi, docente, appassionata di libri e letteratura.
Giuseppe Carrà, direttore della Casa circondariale di Rossano, a riguardo dichiara: “La storia che leggiamo é spietata come lo era il giovanissimo protagonista all'epoca dei fatti. Spietata perché fa toccare con mano il baratro distruttivo in cui precipita un ragazzo, appena maggiorenne, che si lascia sedurre dalla criminalità. Spietata, infine, perché descrive lo sforzo di un adolescente che diventa uomo e scopre un percorso di rinascita in carcere, dove dovrà passare il resto della sua vita. Un romanzo-memoir che si pone come strumento di riflessione sul fascino perverso dell'illegalità o del potere. Argomenti su cui bisognerebbe far leva, innescando sempre e ovunque, nelle scuole e nella società, un processo di legalità e di cambiamento, per fare capire, senza filtri e ipocrisie, che la criminalità non paga ma distrugge”.