All’ospedale di Lamezia la giornata di prevenzione dei tumori del cavo orale
Anche quest'anno il reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme, diretto da Raffaela Grasso, aderisce alla “Giornata della prevenzione dei tumori del cavo orale” che si svolgerà venerdì 22 settembre. L’iniziativa, voluta Dall'associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani (AOOI), viene riproposta per la terza volta, dopo il successo delle scorse edizioni.
L'evento, che ha per tema diagnosi precoce dei tumori del cavo orale, mira alla sensibilizzazione dei cittadini sulle principali malattie invalidanti della specialità nella cornice del Sistema Sanitario Nazionale. Per l'occasione, l'ambulatorio del reparto di ORL del nosocomio lametino, in via Perugini, primo piano Scala B, venerdì 22 settembre 2017, dalle 14:30 alle 18:30, effettuerà delle visite gratuite previa prenotazione chiamando ai seguenti numeri: 0968 208886 - 0968 208883.
Gli specialisti metteranno a disposizione la propria competenza anche per rispondere alle domande dei pazienti e fornire informazioni e, in caso di screening con esito positivo, l'assistito sarà invitato a prenotare una visita di approfondimento. L'iniziativa ha trovato il pieno sostegno del Direttore generale dell'ASP di Catanzaro, Giuseppe Perri, particolarmente sensibile alle campagne di screening che consentono di scoprire precocemente la presenza di patologie e intervenire con modalità meno invasive, con costi minori per il sistema sanitario nazionale nella gestione del paziente.
"La maggior parte dei casi di cancro orale - spiega Grasso - sono causati dall'uso di tabacco e alcool, ma nello sviluppo del tumore possono intervenire anche fattori dietetici, stili di vita non corretti e infezioni". Aggiunge, inoltre, che "tra le cause che possono favorire l'insorgenza di un tumore del cavo orale ci sono la scarsa igiene orale, la masticazione di tabacco e l'errato posizionamento di protesi dentarie, ma, una diagnosi precoce, semplice e che non richiede metodi invasivi, consente una chirurgia conservativa, evita trattamenti demolitivi con conseguenze invalidanti, riduce i costi di terapie e riabilitazione, aumenta fino all'80% la sopravvivenza libera da malattia e, in definitiva, migliora la qualità della vita."