Il metodo Teci descritto ne “Il Corpo nella Demenza”. Presentazione a Catanzaro
Oramai ci siamo: solo pochi giorni e un evento di rilevante importanza non solo per la Ra.Gi. Onlus, ma anche per la Calabria e per la città di Catanzaro, prenderà forma in tutti i suoi dettagli. Sì perché quella del 14 ottobre è la data che segna un traguardo importantissimo per l’associazione Ra.Gi. in quanto, nella Sala Consiliare di Palazzo De Nobili, a partire dalle 16, verrà presentato in prima nazionale il volume, scritto da Elena Sodano, “Il Corpo nella demenza - la Terapia Espressiva Corporea Integrata”, edito dalla Maggioli e curato dalla giornalista Antonella Scalzi.
Il contenuto di questo importante manuale, che descrive accuratamente il metodo TECI (Terapia Espressiva Corporea Integrata), l'unico metodo di natura Espressivo Corporea per la cura e il contenimento naturale delle Demenze, sarà al centro di un convegno d’interesse nazionale moderato dalla giornalista Maria Rita Galati ed arricchito dalla presenza di illustri personalità provenienti da tutta Italia.
Ad aprire la serata, dopo i saluti del sindaco della città di Catanzaro, Sergio Abramo, sarà la geriatra Francesca Mazzei, che vestirà i panni della madrina scientifica del convegno e relazionerà sul tema “La relazione oltre la cura”. A seguire sarà la volta del neurologo Ferdinando Schiavo, che ha curato la presentazione del libro e tratterà il tema “Demenze: solo buio oltre la siepe? Esperienze di altra umanità nella cura”. Toccherà poi ad Alba Malara, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria Calabria e curatrice delle conclusioni del libro, interrogarsi sulle implicazioni future che la T.E.C.I. avrà nelle demenze.
Elena Sodano, psicologa, terapeuta psico-corporea ed ideatrice del metodo TECI, descriverà questo nuovo modo di prendersi cura dei pazienti affetti da demenza, una metodologia sperimentata scientificamente a Catanzaro, all’interno dello Spazio Al.Pa.De. del Centro Diurno gestito dalla Ra.Gi. Onlus e che possiamo definire unica nel suo genere perché crea nuovi ponti di comunicazione e comprensione con le persone malate di demenza, attraverso l’elaborazione di nuovi contatti corporei.
Partendo dalla forte convinzione che, per chi si prende cura, è umanamente e professionalmente mortificante lasciare i pazienti con demenza nei loro mondi confusi, bui e isolati, fermandosi di fronte ad una diagnosi che decreta la fine di un’esistenza umana, la TECI si spinge oltre quegli stereotipi che hanno condotto ad una esclusione sociale sistemica dei pazienti con demenza, ritenendo impossibile qualsiasi tipo di comunicazione in presenza di deterioramento cognitivo.
La Terapia Espressiva Corporea Integrata si spinge oltre questi limiti e parla della riscoperta delle risorse personali di pazienti che, nonostante il deterioramento fisico, conservano attitudini e talenti nascosti. Perché la devastazione neurologica non cancella ciò che una persona ha imparato nel corso della sua vita e tutto questo continua a venir fuori e ad esprimersi anche se le capacità di parlare o di pensare è stata compromessa dalla malattia.
TECI è la metodologia terapeutica di chi non si è rassegnato e vuole ridare dignità ad un’essenza umana mortificata e lo fa mediante degli interventi integrati che, attraverso i movimenti corporei riescono a promuovere anche la stimolazione cognitiva. Questi contenuti devono farci comprendere come il manuale “Il Corpo nella Demenza” sia unico nel suo genere nel campo delle terapie non farmacologiche. Soprattutto se si pensa che in Italia la letteratura scientifica in materia di terapia corporea applicata alle persone con demenza è scarsa se non addirittura assente.
Elemento di contenimento naturale di TECI è la musica, non una qualsiasi ma quella masterizzata a 432Hz. Un aspetto che durante il convegno verrà illustrato dallo psicologo e musicista Andrea Galiano che, proprio per T.E.C.I. cura il progetto “Alzh 432Hz”. La musica sarà parte integrante della serata del 14 ottobre, che sarà suggellata dal concerto “Dall’opera alla poesia della canzone napoletana”, della soprano Rosaria Angotti, accompagnata al pianoforte dal maestro Fabio Maggio, alla presenza della madrina artistica Tonia Santacroce.
Rosaria Angotti, soprano di coloratura, si esibisce nel repertorio operistico e cameristico, ottenendo grandi successi nei teatri italiani ed europei. L’artista si è aggiudicata la vittoria in diversi concorsi nazionali ed internazionali tra cui il primo premio assoluto del Concorso “Pietro Argento” e il Concorso “Lauri Volpi”, il Premio “Verdi – Premio nazionale delle Arti” presso Bergamo nel 2013, il Concorso “Comunità Europea di Spoleto” nel 2013. Nel 2015 è stata finalista al Concorso “Vinãs” di Barcellona.