Sigla protocollo intesa per prevenire violenza su minori e donne
Si terrà il 18 ottobre, alle 12, nella sede della Prefettura, la sigla del Protocollo operativo per la prevenzione ed il contrasto delle violenze nei confronti delle donne e dei minori.
Parteciperanno il Presidente della Corte di Appello, il Procuratore Generale della Corte di Appello, i Presidenti dei Tribunali di Reggio Calabria, Palmi e Locri, il Presidente ed il Procuratore del Tribunale per i Minorenni, i Procuratori della Repubblica di Reggio Calabria, Palmi, Locri, il Questore, i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Sindaco della Città Metropolitana, i Sindaci dei Comuni capofila dei Distretti Socio Sanitari, il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la Presidente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, la Consigliera di Parità della Città Metropolitana, i Presidenti degli Ordini degli Avvocati di Reggio Calabria, Locri e Palmi, i Responsabili della “Casa delle Donne – CIF” e del Centro Antiviolenza “Angela Morabito”.
Il rinnovo del Protocollo si inquadra nell’ampio contesto delle attività di prevenzione finalizzate a favorire l’emersione delle violenze e dei soprusi, spesso perpetrati tra le mura domestiche, nei confronti delle fasce più deboli, donne e minori. L’obiettivo del Protocollo è la realizzazione di una rete di assistenza a tutela delle vittime di violenze, anche in virtù di un raccordo degli interventi da parte delle Istituzioni e degli Enti competenti. La sinergia interistituzionale diventa, pertanto, uno strumento per rafforzare la collaborazione e per elaborare strategie d’intervento concrete ed efficienti per il riscatto della dignità delle vittime attraverso l’interazione con le stesse.
Fra le iniziative messe in campo si evidenzia, in particolare, l’istituzione presso il Pronto Soccorso del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Mellacrino-Morelli”, di una sala riservata per l’accoglienza dei soggetti vittime di abusi, al fine di garantire la più assoluta privacy e la migliore valutazione del caso con il contributo delle diverse figure professionali previste.