Bovalino, ADDA: riflessioni su alternanza scuola-lavoro e sociale
L’Associazione ADDA saluta con entusiasmo le nobili intenzioni dell’amministrazione comunale di Bovalino di avviare “una collaborazione sinergica tra istituzione comunale e istituzione scolastica” al fine di “formare i ragazzi e contribuire, allo stesso tempo a riorganizzare quei settori dell’apparato amministrativo che sono in sofferenza di personale” e realizzare, sempre in alternanza scuola lavoro, il censimento delle barriere architettoniche esistenti sul territorio comunale.
“Sarebbe il caso – si legge in una nota di Vito Crea, Presidente dell’Associazione Adda - di riportare le pur nobili intenzioni dell’amministrazione comunale alla realtà delle cose. L’alternanza scuola lavoro non può essere ricondotta all’utilizzo a costo zero di giovani studenti per realizzare progetti che sono di mera pertinenza comunale.
Le leggi istitutive individuano nell’alternanza scuola lavoro il potenziamento dell’offerta formativa. Pertanto l’alternanza si inquadra come una vera e propria metodologia didattica che permette di offrire agli studenti la possibilità di fare scuola in situazione lavorativa e di “apprendere facendo”, alternando periodi di studio e di pratica. L’alternanza entra di diritto all’interno del curricolo scolastico e diventa componente strutturale della formazione.
Non bisogna, poi, - scrive ancora Crea - commettere l’errore di confondere l’alternanza con gli stage o i tirocini, in comune hanno solo la concezione del luogo di lavoro come luogo di apprendimento. Per il resto ognuno di questi strumenti formativi presenta caratteristiche proprie.
L’organizzazione/impresa/ente che ospita lo studente assume il ruolo di contesto di apprendimento complementare a quello dell’aula e del laboratorio. Si concorre in definitiva solo e soltanto alla formazione della persona, senza minimamente immaginare un “utilizzo” diverso dei giovani studenti.
Sono solo - conclude il Presidente dell'associazione - alcuni spunti di riflessione utili a proporre agli enti locali e alle scuole una “rilettura” organica delle norme sull’alternanza, “che richiede ai docenti e ai dirigenti scolastici una piena consapevolezza della propulsione innovativa che può efficacemente imprimere sulla didattica e sulla qualità della formazione dei nostri studenti”.”