Idm Cosenza: “referendum Veneto e Lombardia, Meridione inetto di fronte al divario”
“La drammatica situazione sociale ed economica e le conseguenti inefficienze delle regioni del mezzogiorno sono, strumentalmente, le leve utilizzate da rappresentanti del nord, per chiedere di più. Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, Il referendum appena svolto non è altro che un semplice pretesto per riportare l’attenzione su una problematica che da anni domina la scena, la questione settentrionale. Oggi di fronte all’autodeterminazione di queste regioni nel chiedere maggiore autonomia, il meridione continua a rimanere silenzioso, inetto ed indifferente alle forti istanze che vengono da una parte importante del Paese”.
E' quanto afferma l'Idm Cosenza sul referendum consultivo per l’autonomia del Veneto e della Lombardia tenutosi lo scorso 22 ottobre.
“Non è colpa di Lombardia e Veneto se il Sud è in una situazione disastrosa ma di una politica meridionale asservita che continua a subire per convenienza ed incapacità. “Basti pensare - continua l’osservazione di Idm - che negli ultimi anni oltre il 90 percento di contributi statali per infrastrutture da parte del Cipe, Comitato per la Programmazione Economica, è stato erogato alle regioni del nord e solo una parte residuale inferiore al 10 percento alle regioni meridionali”.
"A partire da queste considerazioni bisognerebbe comprendere che “l’autonomia è un bene da valorizzare per tutti i territori, è una risorsa, una possibilità di crescita che non può essere trasformata in diseguaglianza e odiosa sperequazione che si perpetua senza fine ed è auspicabile che in ogni regione s’inizi a discutere di federalismo differenziato ed autonomia affinché se ne assuma consapevolezza ai fini di una partecipata decisione e scelta”.
“È di evidente importanza – aggiunge la nota - quindi, l’iniziativa del Consigliere Regionale Orlandino Greco che ha chiesto al Presidente del Consiglio della Calabria l’inserimento di un punto all’ordine del giorno sul tema del Decentramento Amministrativo e del Federalismo”.
“La forza per una grande Italia si costruisce nell’unione di terre e popoli in una organizzazione decentrata per funzioni e competenze con il ritorno alle province storiche e alla creazione di macro regioni aventi finalità di programmazione. In questo quadro e contesto il meridione sarà una risorsa – conclude Raffaele Papa - prima che per se stesso, per l’intera Nazione, ma occorre che dal silenzio si passi ai fatti e si affronti la sfida dell’autonomia e corresponsabilità analizzando e confrontandosi con pari dignità sulle istanze che provengono da Lombardia, Veneto e dalle altre Regioni Italiane, determinazione e competenze non ci mancano”.