Unical, laurea honoris causa a Saverio Strati
Saverio Strati - nato a Sant'Agata del Bianco, in provincia di Reggio Calabria, il 16 agosto 1924 - e' sicuramente uno dei piu' originali narratori italiani del Novecento (ha vinto, tra l'altro, il premio "Campiello" nel 1977). Nelle sue opere, pubblicate in diverse lingue (i suoi racconti sono apparsi finanche in riviste cinesi), ha saputo raccontare con rara efficacia alcune delle fasi piu' drammatiche e dolorose della storia del Mezzogiorno e della Calabria, in particolare quella dell'emigrazione. A Saverio Strati, lunedi' prossimo, 13 dicembre, la Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' della Calabria conferira' la Laurea Honoris Causa. L'evento e' stato presentato ai giornalisti nella sala dello University Club dal Preside della Facolta', prof. Raffaele Perrelli, e dal prof. Vito Teti, Direttore del Dipartimento di Filologia. "E' un riconoscimento doveroso - ha detto il Preside - piu' che ad uno studioso, ad un grande scrittore di spessore europeo, che ha saputo rinnovare come pochi la forma della scrittura e le cui opere hanno profondamente segnato la letteratura del secondo Novecento italiano. Il riconoscimento che lunedi' prossimo verra' assegnato a Strati - ha aggiunto Perrelli - riflette anche l'impegno che la Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Unical profonde per valorizzare il ruolo delle letteratura negli studi umanistici come valore fondativo della nostra democrazia. Uno strumento indispensabile - ha concluso - per dialogare in modo concreto con il territorio, guardando attentamente all'educazione dei giovani, in una fase storica caratterizzata da una grave crisi di valori e di riferimenti che si segnala negativamente anche per la scarsa attenzione rivolta ai nostri letterati". Per Vito Teti, la Laurea Honoris Causa a Saverio Strati "se e' anche il risultato del legame antico che lo scrittore ha avuto con l'ateneo di Arcavacata, premia soprattutto un autore da sempre attento alla tradizione e ai valori del territorio". "Nel silenzio assordante degli ultimi anni - ha aggiunto il Direttore del Dipartimento di Filologia - alcuni docenti dell'UniCal si sono fatti carico di valorizzare le sue significative esperienze narrative, assegnando finanche tesi di laurea su uno scrittore, ingiustamente marginalizzato, la cui statura letteraria travalica di gran lunga i confini calabresi. Strati - ha aggiunto Teti - non solo e' un autore da cui non si puo' prescindere per capire la narrativa italiana del secondo Novecento, ma anche un grande interprete della questione meridionale, che ha trattato magistralmente nei suoi testi i temi del lavoro, della fatica, dell'occupazione. Riscoprirlo - ha concluso Teti - significa mettere al centro dell'attenzione i problemi della democrazia, della cultura, dell'identita' dei luoghi e delle genti, che non trovano sfogo nella letteratura piu' recente". Il docente ha informato i giornalisti che Saverio Strati non prendera' parte all'evento di lunedi' prossimo e che sara' rappresentato dalla nipote Palma Comande'. "E' costretto a rimanere nel suo ritiro di Scandicci, in Toscana, per le precarie condizioni di salute in cui versa da tempo, ma vive con entusiasmo questo momento. Piu' in la' - ha concluso - appena sara' possibile, con il Preside Perrelli ed altri colleghi andremo a fargli visita e a manifestargli di persona la soddisfazione nostra e quella dell'intero Ateneo, onorato di annoverarlo tra le personalita' piu' importanti della sua pur giovane storia accademica e scientifica". La giornata di lunedi' 13 dicembre si concludera' con la rappresentazione, nel piccolo teatro dell'Unical, dell'opera teatrale: "Il ritorno del soldato", scritta a due mani dallo stesso autore e da Vincenzo Ziccarelli, suo grande amico ed estimatore.