Radicali Calabria, Emilio Quintieri e Rocco Ruffa nel Comitato Nazionale
Subito dopo il convegno dal titolo “Stati Uniti d’Europa. Una sfida Radicale” voluto fortemente da Emma Bonino, si è svolto a Roma, dal 29 ottobre al 1 novembre, il XVI congresso nazionale di Radicali Italiani. Riconfermati segretario Riccardo Magi e presidente Antonella Soldo, mentre alla tesoreria del movimento a Michele Capano subentra la piemontese Silvja Manzi, candidata da Gianfranco Spadaccia e sostenuta da Emma Bonino.
Anche la Calabria ha ottenuto ben due rappresentanti in seno al Comitato Nazionale: Emilio Enzo Quintieri e Rocco Ruffa, quest'ultimo tesoriere dell’associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio e coautore - assieme a Giuseppe Candido - del volume Carcere Calabria - viaggio nelle carceri calabresi (Non Mollare edizioni, 2017).
Entrambi gli esponenti Radicali calabresi, in passato, si sono occupati di giustizia e di fare visite nelle carceri calabresi sollecitando le istituzioni regionali ad istituire la figura del Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
Questo rappresenta per la Calabria una garanzia che i temi della Giustizia e delle carceri, benché non direttamente richiamati nella mozione generale, in continuità con la storia di Marco Pannella, continueranno ad essere primari nell’agenda politica radicale nella regione, in cui - si legge in un comunicato di Giuseppe Candido, segretario dell’associazione radicale calabrese Abolire la miseria, - ancora non è stato istituto il Garante dei diritti dei detenuti.
Nella due giorni di lavoro sono stati individuati, come obiettivi di mobilitazione, la cittadinanza europea e l’estensione della sovranità dei cittadini da perseguire anche attraverso il ricorso alla iniziativa popolare europea, come quella già avviata in Italia con la proposta di legge di iniziativa popolare Ero Straniero, per introdurre a livello continentale canali legali di ingresso nell’ambito di un sistema comune d’asilo e di governo dei flussi migratori.
Ma anche le lotte nonviolente in corso sul vita e testamento biologico portate avanti da Marco Cappato e Mina Welby, sono inseriti nella mozione generale.
Inoltre, il Congresso, con la mozione approvata, ha denunciato esplicitamente “l’ennesima violazione delle raccomandazioni della Commissione di Venezia sulla stabilità della normativa elettorale nell’anno che precede le elezioni e la persistente impossibilità di raccogliere le sottoscrizioni necessarie alla presentazione delle liste” e impegnato gli organi dirigenti a denunciare in tutte le sedi, politiche e giudiziarie, nazionali ed europee, la violazione dei principi democratici e dello Stato di diritto, riconosciuti dalla Costituzione, dalla Cedu e dai Trattati fondativi dell’Unione, realizzatesi per il tramite delle modalità con cui si arriverà alle elezioni, a cominciare dalla legge elettorale e dall’assenza di garanzie di conoscenza e dibattito.
In particolare, su questo aspetto, sono stati impegnati gli Organi dirigenti eletti “a investire il Governo e il Presidente della Repubblica dell’urgenza di rimuovere gli ostacoli all’esercizio dei diritti politici di elettorato attivo e passivo, …, a partire dalle norme discriminatorie in materia di raccolta firme che ben possono essere superate con un decreto legge se non con un atto tempestivo del Parlamento”.