Aemilia, Dda non crede a pentimento presunto boss
Nicolino Sarcone non è riuscito nell’impresa. Non ha infatti convinto i Pm della Dda di Bologna guidata dal procuratore Giuseppe Amato nel processo Aemilia. I magistrati avevano visto una possibile collaborazione di giustizia dell'uomo considerato il boss della 'Ndrangheta emiliana, tuttavia questa collaborazione non è andata a buon fine e i giudici hanno deciso di interrompere l'iter con l'esponente di spicco della cosca Grande Aracri.
L'ipotesi di un pentimento di Sarcone, recentemente accusato proprio dalle parole di un pentito, Antonio Valerio, anche di due omicidi del 1992, è circolata durante la giornata in ambienti legali e nell'aula di Reggio Emilia dove è in corso il dibattimento per 150 imputati e dove Sarcone non c'è, perché già giudicato in abbreviato. Il Pm Beatrice Ronchi ha fatto domande al teste Valerio sulla posizione di Sarcone, suscitando proteste dei detenuti nella 'gabbia'. Gianluigi Sarcone, fratello, ha riferito in aula di aver saputo che stava collaborando. Ma la Dda, evidentemente, non l’ha ritenuto attendibile.