Giornata contro la violenza sulle donne, Salmieri (FI): “Occasione per fare fronte comune”

Crotone Attualità

“Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: una ricorrenza istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. E’ stata scelta questa data perché coincide con il ricordo del brutale assassinio – avvenuto nel 1960 – delle 3 sorelle Mirabal, divenute esempio di donne rivoluzionario per il coraggio con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo. Coraggio che fu pagato, appunto, con la morte”. È quanto scrive Stella Salmeri del Coordinamento Provinciale Forza Italia Crotone.

“Dal 1999 a oggi, tanta strada è stata fatta grazie al proliferare di iniziative, a una maggiore consapevolezza, a un’informazione più completa finalizzata anche a fare le dovute distinzioni fra molestia, violenza sessuale, abuso di potere. L’elevato numero di denunce registrato soprattutto negli ultimi anni dimostra come molte donne abbiano finalmente superato la “vergogna” e la paura di restare sole e prive di supporto familiare e sociale; la strada per eliminare i residui di quella mentalità patriarcale che ha dato luogo ad una diseguaglianza tra i generi che in alcuni uomini si manifesta come bisogno di esercitare un dominio sulle donne considerate oggetti, tuttavia, è ancora lunga. E tutti abbiamo il dovere di batterci affinché il traguardo si avvicini. Affinché tutte le donne vengano rispettate e protette. Sempre e in ogni luogo.

“Il 25 novembre non deve essere una semplice giornata commemorativa, ma un’occasione per rafforzare la voglia di fare fronte comune, mettendoci la faccia e impegnandosi in azioni concrete. E’ necessario decodificare, destrutturare e infine cancellare quella cultura misogina che purtroppo si è ovunque radicata nel corso dei secoli. Limitarsi a parlare non basta più e lo testimoniano i femminicidi, le molestie, le discriminazioni e gli atti di odio nei confronti delle donne che ancora si verificano quotidianamente, a prescindere dal contesto geografico e sociale, dall’età e dall’etnia.

“E’ necessario cambiare la società attraverso un percorso che investa i modelli culturali, i nostri atteggiamenti, il nostro linguaggio con l’obiettivo di giungere ad una cultura in cui le relazioni siano realmente fondate sul rispetto reciproco. E questo cammino riguarda in primo luogo gli uomini, che devono esserne parte attiva e consapevole, ma anche le donne, chiamate ad essere più solidali tra loro. La violenza maschile sulle donne, purtroppo, attraversa i confini e le culture e, nelle sue diverse forme, coinvolge il mondo intero. Non si fa riferimento soltanto alla violenza fisica, che spesso lascia ferite profonde e permanenti sul corpo; l’accento va con urgenza posto anche sulla violenza psicologica, che lentamente annienta l’anima, che rende la donna insicura, sempre più debole e dipendente dal suo carnefice.

“Gli episodi di violenza accadono sia fra le mura domestiche che nei luoghi di lavoro, dove sono tutt’altro che inconsueti i casi di prepotenza, mortificazione e persecuzione ai danni delle donne. Solo quando uomini e donne saranno realmente uguali, con i medesimi diritti, i medesimi doveri e le medesime opportunità si potrà dire definitivamente sconfitto questo grave fenomeno. Centrale è e sarà sempre il ruolo quotidiano dell’informazione, della sensibilizzazione e dell’educazione dei propri figli al rispetto e all’eguaglianza affinché ogni giorno sia per ognuno di noi il 25 novembre”.