Lido e auto in fiamme nel catanzarese, scagionato autore
E' caduta l'accusa di danneggiamento seguito da incendio contestata a Valerio Papaleo, catanzarese di 35 anni, finito sotto inchiesta a seguito del rogo che, il 25 luglio del 2007, distrusse completamente il "Sula Beach", uno stabilimento balneare che sorgeva a Simeri Mare (Catanzaro), e sei automobili posteggiate attorno al lido. Il giovane e' stato scagionato oggi dal giudice dell'udienza preliminare Tiziana Macri', che ha in tal senso accolto le richieste dei difensori, gli avvocati Antonio Ludovico e Franco Critelli. A chiedere il rinvio a giudizio era stato il sostituto procuratore Paolo Petrolo, sulla base delle indagini svolte dai carabinieri. Quando i militari accorsero sul luogo dell'incendio, nell'estate del 2007, fu subito chiaro che qualcuno, utilizzando della benzina, aveva dolosamente appiccato le fiamme allo stabilimento in localita' Homo Morto. Era la notte fra il 24 e il 25 luglio, ed il lido-gazebo sul lungomare era ancora animato da tanti ragazzi quando, all'improvviso, il fuoco era divampato tutto intorno. I presenti si erano dati alla fuga ma la struttura, che era di legno, era andata distrutta. Inutile il tentativo di arginare il rogo con le pompe per l'irrigazione delle abitazioni vicine, il "Sula Beach" era stato ridotto in cenere, e con esso anche diverse auto, tra cui una Lancia Ypslon, una Renault Clio, una Fiat Barchetta e una Opel Astra Sw, di proprieta' di alcuni villeggianti della zona. La Procura aveva concluso ipotizzando la colpevolezza di Papaleo, e contestandogli di essersi voluto vendicare del giovane gestore del lido con il quale aveva avuto un brutto litigio per via del debito accumulato per alcune consumazioni non pagate, ma il giovane, oggi, liberato da ogni accusa.