Non paga un debito di 500 euro, gli incendiano l’auto: arrestati per tentata estorsione
Un debito di 500 euro sollecitato più volte, anche utilizzando le minacce telefoniche. Niente da fare, il debitore il denaro non lo ha restituito ed allora la ritorsione. Durante la notte l’incendio della sua auto.
Questo lo spaccato che emergerebbe dalle indagini avviate dai carabinieri sulle fiamme appiccate ad una vettura, tre giorni fa, e che oggi ha portato al fermo di due persone, uno finito in carcere e l’altro ai domiciliari.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, appena passata la mezzanotte di giovedì scorso, entrambi sarebbero andati in via Carducci, a Montepaone, con l’obiettivo di incendiare la vettura utilizzata da un giovane del posto, dopodiché sarebbero fuggiti per un primo tratto a piedi e poi proseguendo a bordo di un’auto.
Dei movimenti veloci che hanno attirato l’attenzione di un Carabiniere della Stazione di S. Andrea Apostolo dello Jonio, che vive nella zona e che finito di lavorare stava rientrando a casa.
Lo stesso militare ha fornito le prime e fondamentali informazioni sull’accaduto e anche sui presunti responsabili, contattando la Centrale Operativa della Compagnia di Soverato, che ha immediatamente diramato le ricerche a tutte le pattuglie di servizio.
Dopo qualche ora, i due, identificati poi come Giuseppe Corapi, 36enne di San Sostene, e Francesco Signorelli, 22enne di Davoli, sono stati rintracciati in un bar di Davoli Marina e portati in caserma.
Gli accertamenti avrebbero fatto emergere la questione del debito vantato nei confronti della vittima dell’incendio. Inoltre, i due uomini avrebbero anche provato a crearsi un alibi, andando in un ristorante di Davoli poco prima di commettere il fatto, così da farsi rilasciare una ricevuta fiscale che attestava la loro presenza.
Un elemento che non ha convinto affatto i miliari, che anche grazie alle dichiarazioni rese dal titolare del locale hanno chiarito questa circostanza.
Inevitabilmente entrambi sono stati così sottoposti a fermo di indiziato di delitto, con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio.
Nel pomeriggio odierno, al termine dell’udienza di convalida, il Gip di Catanzaro, su richiesta della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 36enne, che pertanto è stato portato nella Casa Circondariale di Siano, e i domiciliari per il 22enne.