Mare, la Regione Calabria firma protocollo con Ministero per il rilancio della ricerca

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Riqualificazione delle vie del mare; innovazione tecnologica delle imprese; rilancio dei mestieri del mare; sviluppo di una filiera della pesca sostenibile; formazione di giovani ricercatori. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo d'intesa sottoscritto questa sera, a Catanzaro, dalla Giunta regionale della Calabria e dal ministero delle infrastrutture. Contenuti e finalita' sono stati illustrati dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, dalla vice presidente Antonella Stasi e dai rappresentanti del ministero, Enrico Pujia e Mario Dogliani. A fare da sfondo alla stipula del protocollo, l'enorme patrionio marino della Calabria, che da sola rappresenta il 10% delle coste italiane con i suoi 800 chilometri di territorio bagnati dalle acque dello Jonio e del Tirreno. Con la firma del protocollo, la Calabria entra ufficialmente della piattaforma tecnologica marittima italiana, dopo le Regioni Friuli, Marche, Veneto, Liguria. "Il mare - ha detto Antonella Stasi - e' uno dei temi su cui la Calabria sta lavorando. Stiamo guardando ad esso in modo strategico. Il grande patrimonio costiero della regione - ha fatto notare - non e' stato mai valorizzato. Stiamo lavorando su Gioia Tauro ma su altre aree del nostro territorio. La Calabria fara' finalmente parte della piattaforma tecnologica nazionale che, insieme con i poli per l'innovazione ed il nascente distretto nautico di Reggio, puo' costituire un vero e proprio sistema, ragionando in un'ottica di filiera. Questo - ha aggiunto - potra' avvenire mettendo in sinergia le autorita' portuali e le capitanerie con le amministrazioni centrali e periferiche o coinvolgendo gli istituti nautici calabresi per iniziative di formazione piu' avanzate da collegare al mondo del lavoro". Il presidente Scopelliti ha evidenziato che molti sono i progetti messi in campo in questa direzione. "Questo - ha detto - e' un tema nuovo. Abbiamo immaginato un percorso di rilancio legato alla valorizzazione del mare, delle coste e dei nostri porti. Il mare - ha aggiunto - dev'essere sempre piu' oggetto di interesse, strumento per produrre ricchezza. Non a caso le citta' - ha fatto rilevare - tendono a sviluppare il loro baricentro verso il mare che e' fonte di sviluppo". Il responsabile del dipartimento competente del inistero delle Infrastrutture, Enrico Pujia, ha indicato alcune delle possibilita' di sviluppo messe in campo con il protocollo: dallo smaltimento del vetroresina, all'utilizzo del gas a bordo delle navi. "Il primo - ha detto - e' un progetto rivoluzionario dal punto di vista dell'impatto ambientale; il secondo prevede l'individuazione di punti di stoccaggio lungo le coste di una regione che occupa una posizione strategica nel Mediterraneo". Delle possibilita' connesse al recupero di aree portuali ed industriali dismesse o nel campo dell'archeologia marittima ha parlato Dogliani, che ha anche indicato nell'impiego della banda larga per i collegamenti telematici nei porti una delle possbilita' di intervento. A conferma delle grandi potenzialita' inespresse offerte dalle risorse marittime calabresi un dato fornito dal dirigente generale del dipartimento urbanistica della Regione, Putiorti': "A fronte di oltre 800 chilometri di coste, che rappresentano il 10% del patrimonio costiero italiano, la Calabria - ha detto - ha una dotazione di posti barca pari ad appena il 3,6%". Con il protocollo, quindi, la Regione un primo tassello. E lo fa, come sottolineato nei diversi interventi, "a costo zero", avvalendosi delle competenze messe a disposizione dal ministero. Nella regione con il piu' alto tasso di disoccupazione giovanile, si apre insommala prospettiva di una formazione specializzata per un congruo numero di giovani neo laureati.