“Genti di Calabria”: concluso il ciclo fotografico di “geografia” umana
Il ciclo di presentazioni del progetto fotografico Genti di Calabria, in contemporanea al docu-film, I colori del cielo, è partito il due dicembre scorso al liceo classico Galluppi, di Catanzaro, per concludersi il sei dicembre presso la libreria del centro commerciale di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, dove e quando si è registrata una sostanziosa e attenta presenza di studenti del liceo scientifico Zaleuco, di Locri, accompagnati da un docente estremamente attento.
Comunque, Pino Bertelli, autore dei ritratti che scandiscono il passo dell’“Atlante fotografico di geografia umana” di Genti di Calabria (come recita il sottotitolo esplicito), e Francesco Mazza, a un tempo editore della monografia e regista del docu-film collegato I colori del cielo, hanno avuto modo di approfondire e contestualizzare la loro opera, sia in introduzione, sia negli accesi dibattiti che si sono svolti al liceo classico Galluppi, di Catanzaro (con la direzione della preside Elena De Filippis; due dicembre), presso una nota azienda vinicola, di Roccabernarda, in provincia di Crotone (tre dicembre) nell'occasione si è aggiunto ed espresso in comunione d'intenti il professor Luigi La Rosa, dell’Ateneo rendese, a Cosenza, con la supervisione della professoressa Sonia Ferrari (luì quattro dicembre), e dinuovo pressp la libreria del centro commerciale di Siderno, in provincia di Reggio Calabria (sei dicembre).
In definitiva, e in concreto, quale è stata la lezione fuori dall’ordinario che Pino Bertelli e Francesco Mazza hanno distribuito con ammirevole generosità d’animo e concretezza di intenzioni? Quella di una lettura trasversale e approfondita del progetto, il cui scopo sostanzioso e primario (magari, addirittura unico) è di stabilire una linea orizzontale di un pensiero che elevi la percezione complessiva e globale delle Genti di Calabria, definite da un Dna che affonda le proprie radici indietro nei secoli (e millenni) che stabilisce i termini di una magnificenza esistenziale che non ha eguali in tutta la nazione. Tutto questo a dispetto e in opposizione a quel pensiero comune stereotipato che induce a frettolose visioni di malaffare e contorni conseguenti. No!
No... a differenza di tutto e tanto, e al di fuori di stereotipi prodotti dalla non conoscenza e non cultura, Pino Bertelli e Francesco Mazza hanno tracciato il solco di archetipi che nascono dalla cultura: non erudizione di materie astratte, ma proprio profondità di pensiero meridiano capace di stilare incisioni profonde e suggerire riflessioni individuali, la cui somma è poi base e misura per e di cambiamenti.
Non sono certo mancati i segni di quel cambiamento tanto auspicato dagli autori, solo per citarne alcuni...Al liceo Galluppi uno degli studenti dice: "mi avete fatto passare la voglia di partire, di lasciare la mia terra"
A Termine Grosso uno straordinario imprenditore dice: “mi avete fatto sentire orgoglioso di essere calabrese". All'università di Arcavacata, un giornalista afferma: "Questo progetto non può fermarsi quì, tutti i calabresi devono poterlo conoscere". Il vicesindaco di Riace è intervenuto per dire "alla luce degli ultimi avvenimenti avevo deciso di mollare... mi avete fatto tornare la voglia di combattere".