L’Udc si allarga dalla Presila al comprensorio bruzio
Le fila dell’Udc si allargano nell’area urbana cosentina. Dopo che nei giorni appena trascorsi diversi amministratori della Presila e dello Ionio avevano convintamente aderito al partito centrista, adesso anche molti amministratori della cintola urbana bruzia hanno deciso di abbracciare il progetto dei moderati di Lorenzo Cesa.
Di concerto, infatti, col coordinatore regionale Franco Talarico, ad indossare i vessilli dell’Udc dalle parti di palazzo dei Bruzi saranno quindi, dopo Luca Morrone, il consigliere Francesco Spadafora e l’ex assessore Nicola Mayerà; a Rende, invece, hanno detto sì Gaetano Morrone e Barbara Blasi che in consiglio comunale rimarranno nelle rispettive liste civiche a sostegno dell’attuale sindaco.
A Montalto Uffugo sarà della partita l’assessore Luigi Siciliano e a Figline Vigliaturo il consigliere Giovanni Porco. “Un risultato che gratifica il nostro impegno e radicamento sul territorio - ha detto Luca Morrone al termine di uno dei numerosi incontri di queste ore, fra cui anche un rendez vous col sindaco di Rende Marcello Manna - e che al contempo coagula intorno all’Udc nuove, necessarie, sinergie politiche. Altri ancora sono i dirigenti che stanno decidendo di percorrere insieme a noi questo cammino e fra questi - ha proseguito il consigliere comunale e provinciale - molto ci inorgoglisce l’adesione di giovani e giovanissimi”.
“Con queste premesse non vedo ostacoli affinché l’Udc ambisca ad essere in Calabria la 'seconda' gamba della coalizione di centrodestra anziché, come sostengono esperti e bene informati, la 'quarta' quasi fosse una ruota di scorta. D’altronde - ha concluso Luca Morrone - una formazione dei moderati che indirizzi il proprio impegno politico sulle nodali questioni della famiglia, del lavoro e dei giovani, che guardi pertanto indistintamente verso professionisti, piccole e medie imprese, padri di famiglia, non può che essere un polo d’attrazione naturale per dirigenti politici ansiosi di battersi per il proprio territorio nonché di consenso e credibilità verso l’elettorato calabrese”.