Aeroporti. “Sacal non rispetta il piano industriale”, Cgil annuncia una nuova battaglia legale
"La Sacal Spa, ottemperando alla disposizione del giudice del lavoro di Lamezia Terme, ha fornito il piano industriale alla Filt-Cgil. Era come avevamo immaginato. La Sacal ha partecipato ad un bando di gara sulla base di alcuni parametri che non ha rispettato, falcidiando così i lavoratori dello scalo di Reggio Calabria".
La denuncia arriva da Nino Costantino, Segretario della regionale della Filt-Cgil Calabria, sigla che durante la gara per l’affidamento degli aeroporti all’azienda lametina, e nel corso delle riunioni che si erano svolte in Prefettura, aveva insistentemente chiesto di rendere vincolante l’assunzione di tutti i lavoratori.
“Ci hanno risposto – sbotta Costantino - che non era prevista la clausola di salvaguardia e che le assunzioni dovevano essere quelle stabilite nel piano industriale dalla società aggiudicataria. Ma neanche questo è successo! A questo punto oltre il danno anche la beffa”.
La Sacal, che ha vinto la gara con un piano industriale che, sostiene il sindacato, avrebbe previsto 45 assunzioni ne avrebbe invece assumente solo 34 “di cui 18 ex SoGAS SpA, 10 ex Service e 6 esterni, facendo venir meno uno dei fattori vincolanti per l’aggiudicazione”.
Per questo la Filt-Gcil afferma di essere arrivata alla determinazione di scrivere al presidente dell’Enac, Vito Riggio, per chiedere di intervenire urgentemente e “far rispettare il piano industriale” che l’Enac ha considerato “vincitore sulla base dei requisiti richiesti dal bando”.
Il sindacato annuncia dunque che, nel frattempo, intraprenderà una nuova azione legale e contemporaneamente ritiene che la Sacal, gestore definitivo degli scali calabresi, “essendo la stessa società che ha partecipato e vinto il bando” affermano dalla Cgil, non possa “cambiare il piano industriale originario sulla base di nuovi programmi, diversi da quelli che le hanno consentito di vincere la gara”.
L’altra questione sollevata dalla Filt è relativa “ai dubbi sulla capacità finanziaria, tecnica e manageriale per gestire i tre aeroporti calabresi. Infatti anche l’ex sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, nei giorni scorsi è stato particolarmente preciso e documentato nell’affermare appunto questa incapacità, facendo persino intravedere rischi di tenuta per lo stesso aeroporto di Lamezia”.
“Adesso – prosegue Costantino - occorre che il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, convochi urgentemente le amministrazioni di Reggio e Crotone, peraltro ancora con lo scalo non operativo, le organizzazioni sindacali calabresi, le associazioni industriali per affrontare nel merito i problemi dello sviluppo del sistema aeroportuale calabrese, nel rispetto dell’occupazione, dei diritti e delle regole contrattuali”.
“Infine - conclude il segretario - al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, chiediamo un sussulto di dignità: parli, dica qualcosa, difenda i diritti dei lavoratori reggini. Ci dica adesso, a piano industriale svelato, se sta con chi non rispetta le regole, fa il gioco delle tre carte e mortifica la dignità dei lavoratori e gli interessi dell’intera città. Da parte nostra, per difendere i diritti del lavoro e le regole, continueremo la battaglia sindacale e legale".