La percezione visiva da Giotto a Dalì, se ne parla a Reggio Calabria
“La percezione visiva da Giotto a Dalì/come leggere un quadro” è il tema di una serie di conversazioni promosse dall’Associazione Culturale Anassilaos, Sezione Arte Figurativa “Mintom”, che saranno tenute dalla Prof.ssa Elvira Leuzzi Calveri, già docente pressi l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e studiosa d’arte e accompagneranno l’intero anno 2018, con cadenza mensile.
Il primo incontro dedicato a Giotto, da cui prende le mosse la grande arte figurativa occidentale, si terrà martedì 23 gennaio alle ore 17,30 presso la Sala di San Giorgio al Corso.
Il percorso artistico proposto dalla relatrice non ha solo l'intento di semplice conversazione sui singoli esempi “classici” della storia della pittura. Ma vuole indagare sul più vasto problema dell'arte come momento conoscitivo, come presa di coscienza della storia e come impegno umano, seguendo, attraverso le opere, la dialettica uomo-realtà concretata nella creazione pittorica, ed assunta a valore onnipresente ed atemporale.
Così accade che l'opera nasca si dà una visione convenzionale ma combina dati estratti arbitrariamente dal reale con altri dettati da tradizioni, esigenze rituali, norme sociali, rinnovate realtà culturali.
Tipico esempio è la nascita della “prospettiva”, concezione dello spazio che si afferma nel Quattrocento, domina l'arte europea per quattro secoli e si dissolve infine con le esperienze dell'impressionismo e l 'arte contemporanea.
Nasce spontanea la domanda: perché muta il linguaggio artistico se la realtà intorno a noi è immutabile? Accade esattamente ciò che è accaduto per la lingua parlata.
I mutamenti dei linguaggi scritti e parlati subiscono variazioni in funzione della cultura, del momento storico, dei costumi, delle norme comportamentali. Vedremo, quindi, il cambiamento sia iconografico che iconologico della storia dell'arte attraverso una lettura pittorica delle opere da Giotto fino a Salvator Dalì.