Cinque consiglieri regionali sul nuovo ospedale di Cosenza
I Consiglieri regionali Carlo Guccione, Mario Franchino, Bruno Censore, Francesco Sulla del Pd e Ferdinando Aiello del Gruppo Misto-SEL, con una mozione presentata oggi al Presidente della Giunta Regionale, on. Giuseppe Scopelliti, ritornano sulla realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza per chiedere al Governatore della Calabria, anche nella sua veste di Commissario per la Sanità, alla luce delle leggi regionali e per come deciso dal Consiglio regionale, cosa intende fare per mettere in atto le conseguenti iniziative amministrative per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Cosenza.
I cinque sottoscrittori della mozione ricostruiscono per filo e per segno le tappe dell’intera vicenda e ricordano a Scopelliti che circa due anni fa, il 13 giugno del 2008, fu approvata la Legge Regionale n°15 pubblicata sul BURC n° 12 del 16 giugno 2008 - Supplemento Straordinario n° 1 del 21 giugno del 2008, Art. 51 “Investimenti nel settore della Sanità” che ai Commi 7, 8 e 9 (nella modifica introdotta dall’articolo 36 comma 1 della legge regionale 26-02-2010 n°8) che testualmente recita: “La Giunta regionale è autorizzata a finanziare la progettazione e la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza in sostituzione di quello esistente utilizzando le risorse finanziarie già assegnate alla Regione ai sensi dell’Art. 20 della Legge 11 Marzo 1988 n° 67. Si autorizza anche la eventuale valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’Azienda al fine di reperire risorse aggiuntive con il coinvolgimento dei soggetti privati (Progetto di Finanza). Al fine di garantire la copertura finanziaria della quota a carico del Bilancio regionale del Piano di cui al precedente Comma 7, la Giunta regionale è autorizzata a ricorrere all’indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della Legge Regionale 8 febbraio 2002 n° 8. Il mutuo o prestito obbligazionario di cui al Comma 8, quantificato nella misura massima di euro 40 milioni, sarà contratto per la durata massima di anni 20 anche in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanze”.
Guccione, Sulla, Franchino, Censore ed Aiello ricordano, inoltre, che dopo circa 40 giorni, il 24 luglio del 2008, con lettera n° 12271 il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, dott. Cesare Pelaia, trasmise all’Assessore alla Sanità della Regione Calabria e al Sindaco di Cosenza una dettagliata relazione inerente la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza in sostituzione dei presidi “Annunziata” e “Mariano Santo”, elaborata da un’apposita commissione presieduta dal Direttore Sanitario aziendale e che tale relazione, elaborata dall’AO di Cosenza, era propedeutica alla redazione del Piano di Fattibilità da parte della Regione in base all’Art. 51 Comma 7 della Legge Regionale n° 15 del 2008. Ricevute tali comunicazioni, il Comune di Cosenza nell’iter dell’approvazione del nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC) inserì l’individuazione urbanistica del sito per la costruzione del nuovo ospedale e la destinazione dell’area su cui attualmente insiste l’“Annunziata”. Eseguiti tutti i passaggi, tutto è pronto, dunque, per passare alla realizzazione del nuovo nosocomio cosentino.
I cinque Consiglieri regionali, infine, ricordano a Scopelliti che insieme all’ospedale di Cosenza si sarebbero dovuti realizzare anche gli ospedali di Crotone e Reggio Calabria. L’articolo 36 comma 1 della Legge Regionale 26 febbraio 2010 n°8 recita, infatti, testualmente: “La Giunta Regionale è impegnata a verificare la fattibilità tecnica economica e finanziaria della realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero nella città di Reggio Calabria che sostituisca l’attuale presidio “Bianchi Melacrinò” e nella città di Crotone che sostituisca l’attuale ospedale “San Giovanni di Dio”. A tal fine le aziende ospedaliere predisporranno lo studio di fattibilità entro tre mesi dalla approvazione della presente legge, utilizzando le risorse disponibili sia comunitarie, sia statali ex art. 20 della legge 11 marzo 1988 n°67 sia quelle rinvenienti dalla valorizzazione e/o dalla dismissione del patrimonio immobiliare del vecchio presidio e delle relative aree di pertinenza”. I documenti, dunque, parlano il linguaggio della chiarezza. Scopelliti, ora, rispondendo alla mozione di Guccione, Sulla, Censore, Franchino ed Aiello, dovrà dire se c’è o meno la volontà politica dell’attuale maggioranza di centrodestra al governo della Regione di rispettare gli atti e dar seguito a quanti in essi è chiaramente previsto e stabilito.