Scuola e famiglia contro il bullismo e il cyberbullismo
“Bullismo e Cyberbullismo. Le insidie fuori e dentro la scuola”. E’ questo il titolo dell’incontro formativo che si è svolto mercoledì 7 febbraio, al Centro Civico di Arghillà, sede dell’istituto comprensivo “Radice – Alighieri”. L’appuntamento, fortemente voluto e promosso dalla dirigente scolastica, Simona Sapone, ha rappresentato l’occasione per un confronto a largo raggio tra docenti, genitori, personalità delle istituzioni, delle forze dell’ordine, del campo medico e giuridico, su temi che sono ormai quotidianamente al centro del dibattito anche, purtroppo, per i sempre più frequenti episodi che riguardano adolescenti e minori, con l’obiettivo di pensare e mettere in campo possibili strategie e modalità di prevenzione, recupero e supporto.
Ad introdurre e moderare l’incontro è stata la Dirigente che, soffermandosi sul ruolo della scuola, soggetto attivo della comunità civile, luogo delle libertà e delle responsabilità, dei diritti e dei doveri, ha evidenziato come i fenomeni più diffusi di espressione del disagio giovanile che spesso, sfocia in episodi di bullismo e violenza, richiedano un sistema educativo proattivo che guardi allo studente e alla necessità che la classe e la scuola siano luoghi di assunzione di responsabilità delle esigenze e dei bisogni dell’altro.
La scuola dunque quale spazio educativo, in cui fare prevenzione e in cui promuovere sia una cultura pro-sociale che veda nell’altro diverso da sé solo un altro modo di essere, né migliore, né peggiore, che una cultura del confronto e del dialogo aperto, dove apprendere che il bullismo è un comportamento sbagliato e che solo parlandone lo si può riconoscere e sconfiggere.
Alla presentazione della dirigente scolastica hanno fatto seguito gli interventi di Vincenzo Maria Romeo, psichiatra e docente dell'Università Dante Alighieri di Reggio Calabria, Di Natale del compartimento Polizia Postale e delle comunicazioni Calabria, Patrizia Surace del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Angela Malara, Ufficio garante per l'infanzia e l'adolescenza della Calabria e Eduardo Lamberti Castronuovo, docente di Etica della comunicazione dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria.
I relatori si sono alternati in un interessante confronto teso ad analizzare la fenomenologia del bullismo attraverso le varie forme che esso può assumere, passando dalle metodologie educative alle strategie per reagire allo stesso, evidenziando il ruolo fondamentale della famiglia e la capacità di riconoscere i segnali di disagio quale arma vincente contro una piaga del nostro tempo, causa di gravi conseguenze a livello psichico e fisico. In seno al dibattito non sono mancati, naturalmente, i riferimenti ai risvolti giuridici e alle risposte educative e preventive, indicate dalla Legge 71/2017 e dalle Linee guida del Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca ed all’imprenscindibile ascolto del minore vittima, autore e testimone di reato. Un commovente monologo, intitolato ”Mi chiamo Gianna Catino”, interpretato da Alessandra De Liguoro del Centro Studi Quasimodo “Onlus”, ha arricchito l’interessante incontro formativo.