Nuovo Grande ospedale di Reggio, Pri: serve politica lungimirante e impegno coingiunto
Una politica lungimirante e l’impegno congiunto di tutti gli attori istituzionali coinvolti, dovranno caratterizzare il percorso che porterà alla costruzione del nuovo Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.
Questo il sunto dell’appello lanciato dal Coordinatore della Federazione metropolitana del PRI, Carmelo Palmisano.
“Dopo la notizia dell’avvenuta sottoscrizione della convenzione tra la Regione Calabria e l'Azienda Ospedaliera "Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli" ed il finanziamento di dieci milioni di euro per la copertura degli oneri di progettazione, avevamo sperato di trovarci di fronte a una fake news o a semplice annuncite da campagna elettorale” sostiene Palmisano ribadendo di non voler credere che il governatore Oliverio, per il nuovo Ospedale “arrivi a rinnegare i criteri già seguiti nell'iter progettuale del nuovo ospedale civile dell'Annunziata di Cosenza”.
“Noi repubblicani – continua il coordinatore del Pri – lanciamo un appello a tutti gli attori istituzionali, coinvolti nel progetto di costruzione del moderno Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria affinché la pianificazione, i piani d’intervento e tutti i risvolti che tale opera avrà sul tessuto urbano vengano per tempo analizzati e discussi”.
Secondo Palmisano si dovrà lavorare alla realizzazione di un polo d'eccellenza, in grado di garantire l’efficacia delle cure e l’efficienza della gestione ed in linea col principio d’Urbanità che tutti gli Ospedali contemporanei devono rispettare, ovvero essere strutture aperte al territorio, capaci di fecondare e riqualificare le periferie urbane, e catalizzare nuove attività terziarie e ricettive, grazie alla loro primaria funzione di architetture per la collettività.
“L'ospedale potrà tuttavia acquisire questa valenza rigeneratrice solo se progettato in coerenza con un preciso disegno di pianificazione urbana” ha concluso.
I Repubblicani fanno sapere che continueranno a lavorare per poter dare il loro contributo alla realizzazione di un’opera “della quale Reggio e l’intera Calabria sentono sempre più il bisogno”.