Lega del Cane. Rogolino: vittima di beceri attacchi, andremo avanti
Dopo anni di attivismo nel mondo del volontariato a tutela degli animali, dopo “estenuanti” lotte condotte per salvaguardare gli stessi, Rosa Rogolino, Presidente del Rifugio di Campo Calabro, struttura gestita dalla Lega del Cane, ha il timore di esser costretta a subire quelli che definisce come dei “beceri attacchi” che avrebbero lo scopo di vanificare i suoi oltre 30 anni di sacrifici e battaglie.
“Sono stata più volte oggetto di attacchi (giudiziari o mediatici), nonché di critiche, più o meno palesi – sbotta Rogolino in una nota affidata alla stampa - per via del mio imperituro e tenace attivismo a tutela dei diritti degli animali, attacchi e critiche ai quali ho sempre reagito apertamente e con lealtà, giocando sempre a carte scoperte”.
“Questo – confessa poi - mi ha reso, agli occhi degli altri, un soggetto borderline, tanto amata da alcuni (i più onesti), quanto scomoda per altri. Potrei narrare di innumerevoli battaglie che ho affrontato, alcune vinte, altre no, ma certamente mi sono sempre battuta fino all’ultimo per amore di giustizia e a salvaguardia degli animali. Ho accolto, sempre e solo, quelli che io chiamo “i derelitti”, “reietti”, “gli scarti”, quelli che nessuno voleva e che versavano in pessime condizioni, li ho amati più di ogni altra cosa al mondo e, ad ogni modo, ho restituito loro la dignità. Ho accolto tante richieste di aiuto anche quando, proprio “non se ne poteva più”. Anni di titanici sacrifici, lacrime e sudore. Di nulla mi pento!”
Rogolino, da circa sei mesi, ha dovuto però allontanarsi dal suo “branco”, prima, e dalla sua città, Reggio Calabria, dopo, per combattere un’altra durissima battaglia, contro “un brutto male” che, silente, l’affliggeva e l’affligge tutt’ora, demandando interamente ai suoi volontari la cura e le gestione delle sue attività.
“Un carico di lavoro non indifferente – confessa - di cui i miei ragazzi, senza, timore, si sono onerati (e onorati)… per amore, solo per amore. Proprio durante questa mia assenza, proprio nel momento di mia massima vulnerabilità e afflizione, i miei volontari ed io siamo stati inopinatamente colpiti da vile ignominia (mediatica e non solo), da strisciante denigrazione che terzi ignoti hanno fatto serpeggiare nell’ombra, mirata (credo, non saprei darmi altra spiegazione) a vanificare tutto il lavoro da noi compiuto, fino ad oggi, con spirito di abnegazione. Il tutto è stato ordito nella totale noncuranza del danno che ne potrebbe derivare a coloro che sono e saranno gli unici e veri innocenti: I MIEI CANI! Anime incontaminate che si fidano di noi e non hanno che noi.”
“Certi e fieri di chi noi siamo, per i nostri cani e solo per loro – conclude Rosa Rogolino - andiamo e andremo avanti, a testa alta…finché il dado non sarà definitivamente tratto!"