Centrosinistra: dal “niet” di De Sena, anche il “no” alla “legione straniera”?
Per paradosso, la questione della sindacatura e della candidatura – apparentemente, ormai andata a monte – del senatore piddino Luigi De Sena potrebbero alimentare una questione che monta proprio all’interno del Partito democratico: l’ormai famigerata lettera al leader nazionale Pierluigi Bersani che la componente interna a testa alta ha voluto strutturare come una petizione con migliaia di firme sotto, chiedendo la revoca dei commissari provinciali e le primarie per i posti in lista alle Politiche (specie se si andrà al voto anticipato).Ora, in linea generale Bersani versa in un momento delicato, come attestano la pressione del “Modem” di Walter Veltroni e soprattutto il rinvio al 13 gennaio della Direzione nazionale fissata per il 23 dicembre. Nello specifico, poi, il superamento della pista-De Sena (che, per inciso, ha aderito proprio all’area veltroniana) vale 2 punti interrogativi per il Pd reggino: quale altra ipotesi possa meglio dribblare una convergenza diretta su Massimo Canale – candidato dalla Sinistra radicale – e come si possa digerire il flop circa l’impegno diretto dell’ex Superprefetto reggino di un’espressione alta del partito calabrese e nazionale come l’ex viceministro Marco Minniti.Ora però, a ben pensarci, di questione ce n’è una terza… Luigi De Sena anche di fronte a una precisa richiesta del suo partito (e dopo che in sede d’interpartitica tutti i soggetti di coalizione hanno convenuto su un identikit che ….gli somiglia tanto) si tira indietro, ritenendo che a scalare Palazzo San Giorgio dev’essere un calabrese di Reggio capace d’interpretare le esigenze della cittadinanza