Sud, Camusso (Cgil): “Serve strategia univoca di crescita per il Paese”
Puntare su quella che Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, definisce “strategia univoca”. Perché se non si cammina insieme “il Paese sul piano dello sviluppo, la partita della crescita rischia di essere persa”. L’ha detto il numero 1 della Cgil a Gioia Tauro in occasione dell’iniziativa “L'Italia del Mezzogiorno", promosso dalla Cgil per presentare le proposte sullo sviluppo del Mezzogiorno.
Nel corso della riunione la Camusso si è quindi soffermata sul piano da mettere in atto, basato su “un'agenzia generale sullo sviluppo”, capace di “rilanciare tutto il Sud e riallinearlo alla crescita di tutto il Paese”.
Poi un accenno sulla Zes che “deve essere inserita in un contesto di programmazione infrastrutturale e di creazione di livelli industriali collegati col Sistema Paese. Non basta ridurre le tasse”.
Ha quindi fatto riferimento alle morti sul lavoro, definendo il 2018 “annus horribilis”. La Camusso si è inoltre soffermata sulla piaga del caporalato, parlando di “un problema che deve essere superato puntando non solo sulla necessità di incrementare il sistema dei controlli, ma risolvendo il rapporto tra lavoro vero e precariato”.
Alla manifestazione ha preso parte anche il governatore della Regione, Mario Oliverio, per il quale "il tema posto al centro di questa iniziativa è più che mai attuale, più che mai un tema che assume il cuore di una questione nazionale. Ripartire dal sud per costruire una ipotesi di sviluppo, per aprire opportunità al nostro Paese e all'Europa è fondamentale”. E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio.
“Ci sono oggi- ha proseguito Oliverio- questioni importanti: quella della disoccupazione, in particolare modo la disoccupazione giovanile, la stessa questione del lavoro che si ripropone in termini drammatici e si concentra soprattutto nel mezzogiorno d’Italia. Anche i segni timidi di una inversione del trend che ha caratterizzato gli anni della crisi, dal 2007 al 2014, in modo particolare, se non sono accompagnati da una strategia generale, da un grande progetto nazionale per il mezzogiorno, rischiano di essere effimeri e di rifluire alla prima difficoltà congiunturale che incontrano. Mettere in campo un piano ed una strategia generale, dentro la quale assumere anche iniziative e politiche regionali, significa in primo luogo porsi il problema del verso al quale il Paese deve essere orientato”.
“Oggi siamo a Gioia Tauro, infrastruttura di fondamentale importanza per una strategia di sviluppo e di proiezione dell’Italia nell’Europa. Le sue potenzialità devono essere colte e per farlo è necessaria una iniziativa che veda le forze sociali, il Paese nel suo insieme, dispiegare una impostazione”.
“Per questo è importante la vostra presenza qui oggi, è importante questa iniziativa che considero carica di questo significato: una scelta chiara, che definirei coraggiosa, rispetto alla prospettiva che deve essere indicata su Gioia Tauro” ha indicato alla affollata platea il presidente della Regione che ha quindi parlato della problematica relativa agli investimenti infrastrutturali, ai corridoi, all’ammodernamento infrastrutturale necessario “affinché Gioia Tauro possa essere davvero la porta del paese per l’Europa sul mediterraneo; in una visione che deve guardare al progetto per il sud come un progetto rispetto al quale le risorse comunitarie devono essere risorse aggiuntive e non sostitutive dell’intervento ordinario”.
“Questo- ha rimarcato ancora al riguardo- è il vero nodo che abbiamo davanti: le risorse comunitarie possono giocare un ruolo propulsivo e stimolatore della crescita se sono realmente aggiuntive e non sostitutive di un intervento straordinario che invece si contrae. Un grande progetto e una terapia d’urto sono necessari per il sud e verso questa impostazione”.
“Noi, dopo anni di proclami, di auspici abbiamo realizzato un grande risultato: l’obiettivo della Zes, uno strumento importante e strategico. Abbiamo fatto proposte precise. Ad esempio- ha informato Oliverio- abbiamo destinato risorse rilevanti sui contratti di sviluppo; siamo la prima Regione ad aver sottoscritto un accordo di programma con il Mise per i contratti di sviluppo, con 65 milioni di euro di risorse regionali aggiuntive a quelle nazionali; ciò per consentire un volume di investimenti per alimentare i contratti consistentemente. Abbiamo ancora orientato i contratti di sviluppo prioritariamente verso filiere e verso aree come la Zes che riteniamo trainanti per lo sviluppo della nostra regione, quali agroalimentare, manifatturiero, turismo. Abbiamo sottoscritto proprio negli scorsi giorni il primo contratto di sviluppo proposto da Hitachi, il che allargherà le attività produttive e l’occupazione di quella azienda”.
(ultimo aggiornamento 12:15)