Amianto, ONA: un altro ferroviere deceduto a Reggio Calabria
Ferrovie dello Stato e amianto a Reggio Calabria. L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA e pioniere in Italia della difesa delle vittime dell’amianto promuove un’ulteriore azione giudiziaria nella città di Reggio Calabria. Un altro ricorso sarà presentato dall’Avvocato Bonanni presso il Giudice del lavoro della città di Reggio Calabria sul rischio amianto in Ferrovie dello Stato.
“Si tratta – spiega una nota dell’Osservatorio Nazionale Amianto - del caso di M. D., il quale è deceduto in data 12.04.2007 per mesotelioma e cancro polmonare secondario, il tutto per esposizione ad amianto. Ma né l’INAIL né le Ferrovie dello Stato intendono indennizzare e/o risarcire il danno ed allora non rimane che la strada del ricorso giudiziario alla Magistratura e anche probabilmente un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
«I famigliari del Sig. M. D. si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto dopo che per anni c’era stato un continuo rimpallo tra le Ferrovie dello Stato e l’INAIL, entrambi intenzionati a non riconoscere l’origine professionale del mesotelioma primitivo e successivamente cancro polmonare che hanno attanagliato e ucciso il Sig. M. D., ormai nel lontano 12 aprile del 2007. Una storia incredibile fatta di omissioni, che sono venute alla luce grazie alla nostra associazione, l’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha informato la vedova della presenza di amianto nelle carrozze ferroviarie e nelle installazioni ferroviarie nella città di Reggio Calabria, ormai nota per il numero impressionante di patologie asbesto correlate proprio tra i ferrovieri» dichiara l’Avvocato Ezio Bonanni presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale dei famigliari della vittima.
«Risulta incredibile come le Ferrovie dello Stato tentino in ogni modo di negare la condizione di rischio amianto anche e soprattutto quando ci sono i malati e i morti e questo non è eticamente e moralmente corretto, specialmente da parte di una impresa di Stato che si è resa protagonista di sistematiche violazioni dei diritti dei lavoratori e negli ultimi anni anche di disastri ferroviari come quello di Viareggio, rimasti tutti impuniti nonostante il numero dei morti, una vera e propria strage provocata dall’incuria di coloro che pensano di essere immuni perché rappresentanti di una impresa di Stato.
Per questo motivo io, ex finanziere malato di amianto, proprio perché posto in servizio vicino a carrozze ferroviarie con presenza di amianto, mi batto anche se in gravi condizioni di salute per cercare di preservare la sacralità e la dignità della vita umana calpestate dalle Ferrovie dello Stato, o per meglio dire, da coloro che indegnamente hanno rappresentato le Ferrovie dello Stato ed è per questo motivo che auspico che i responsabili di questa strage di amianto tra i ferroviere abbiano la punizione di giustizia.
Chiediamo l’intervento del Capo dello Stato, del Presidente del Consiglio, dei Ministri e di tutte le istituzioni perché richiamino i manager delle Ferrovie dello Stato di loro nomina al rispetto della legge, prima di tutto per la bonifica dell’amianto presente nelle installazioni delle Ferrovie dello Stato e per evitare le lungaggini che hanno permesso ai responsabili della strage di Viareggio, che ha provocato la morte di 32 innocenti, di rimanere impuniti senza un giorno di carcere. Questo è vergognoso.
Degli assassini che hanno provocato la morte di 32 persone, hanno avuto una pena che verrà dichiarata prescritta perché nel frattempo il processo si è dilungato per un sacco di anni e quindi materialmente non succederà niente. Mi auguro che ciò non succeda anche per i morti di amianto nelle ferrovie a Reggio Calabria e quindi mi appello al Capo dello Stato anche quale presidente del CSM perché i tempi della giustizia siano solleciti e assicurino alle patrie galere i manager delle Ferrovie dello Stato che hanno esposto i nostri cari all’amianto e hanno provocato la morte» dichiara Antonio Dal Cin, coordinatore nazione di ONA Onlus, ex finanziere malato di asbestosi eroe civile della lotta contro l’amianto in Italia e pilastro dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Gli fa eco Massimo Alampi, coordinatore dell’Osservatorio Nazionale Amianto di Reggio Calabria, figlio di Letterio Alampi deceduto per mesotelioma per presenza di amianto nelle carrozze ferroviarie delle Ferrovie dello Stato che in questo caso l’INAIL ha riconosciuto: «non capisco le ragioni per le quali si cerchi sempre di ostacolare il riconoscimento dell’origine professionale del mesotelioma che ha portato alla morte del Sig. M. D.
È per questi motivi che la nostra associazione è fortemente mobilitata a Reggio Calabria come nel resto d’Italia per la tutela delle vittime nelle Ferrovie dello Stato. Chiediamo l’intervento del Capo dello Stato, del Presidente del Consiglio, dei Ministri e di tutte le istituzioni perché richiamino i manager delle Ferrovie dello Stato di loro nomina al rispetto della legge, prima di tutto per la bonifica dell’amianto presente nelle installazioni delle Ferrovie dello Stato».
L’Osservatorio Nazionale Amianto, continua così la sua battaglia contro la problematica amianto, che giorno dopo giorno dimostra esser diffusa a macchia di leopardo su tutto il territorio italiano, con l’augurio che le istituzioni competenti cerchino di arginare il problema in vista non delle generazioni passate, ma di quelle che verranno”.