Ferrovia di Chiaravalle: il treno torna a sbuffare al Teatro Impero
Il Gruppo folcloristico musico teatrale si esibirà sabato prossimo alle 21:00 presso il teatro "Impero", per ricordare la ferrovia Soverato-Chiaravalle.
“Nu trenu chijnu ‘e ricuordi. ‘A littorina Vuci… Suoni… e sapuri ‘e ‘na vota”, questo ne è il titolo, dopo il successo della scorsa estate ritorna a grande richiesta per ripercorre con la memoria: la storia, le vicissitudini di uomini e di luoghi legati alla tratta ferrovia a scartamento ridotto, in servizio dal 1923 al 1969.
Un trenino, che dapprima solo a vapore, s’intrecciò con il destino di un territorio, ampliando confini e orizzonti e ne cambiò il corso portando genti, occasioni di lavoro e opportunità di sviluppo agricolo, commerciale e sociale. Dalla marina, quel trenino, risaliva verso la frescura delle Preserre per poi riscendere verso la costa.
Nelle intenzioni originarie la tratta ferroviaria avrebbe dovuto congiungere lo Ionio e il Tirreno, ma così non fu. La ferrovia e i mezzi rotabili che la percorrevano rappresentarono comunque una rivoluzione per la popolazione del territorio dell’epoca, un bacino di circa 40 mila abitanti. In scena un racconto corale che lega storia, immagini d’epoca, verve comica e poesia. La scenografia riproduce la stazione di Chiaravalle e la sagoma di una vaporiera sbuffante.
Il rumore e il fischio di un treno introducono in palcoscenico i tanti personaggi, immersi nella loro quotidianità: le comari, i bambini, il ciabattino, un barone, gli avventori di un’osteria, l’emigrante e lo zio d’America.
Il trenino era anche il primo mezzo che accompagnava nel tortuoso viaggio verso terre lontane. Tema dello spettacolo è ancora la prima grande ondata migratoria che interessò la nostra Penisola, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. A partire furono contadini, artigiani, i più umili.
Intanto il 3 maggio si terranno alcuni spettacoli rivolti agli studenti di Chiaravalle e del comprensorio, perseguendo la finalità di custodire la memoria della propria storia e di trasmetterla alle nuove generazioni.
Salvatore Russo e Fabio Iozzo curano la regia dello spettacolo realizzato dal Gruppo folcloristico musico teatrale "Città di Chiaravalle", con la collaborazione delle giornaliste: Maria Patrizia Sanzo per la ricostruzione storico-sociale e Vittoria Camobreco per la realizzazione dei docufilm.