Dall’ecologia alla bionomia del paesaggio, seminario ad Agraria
Si terrà alle 11 di martedì 8 maggio e nell’aula seminari del Dipartimento di Agraria il seminario “Dall'Ecologia alla bionomia del paesaggio: le leggi dei sistemi viventi a scala territoriale” è il tema trattato che prende spunto dai recenti saggi pubblicati dall’Autore, in particolare dal volume “Landscape Bionomics: Biological-Integrated Landscape Ecology” (Spinger 2015). L’iniziativa è svolta in collaborazione con l’Ordine dei Dottori agronomi e forestali della Provincia di Reggio Calabria. Ai partecipanti saranno riconosciuti crediti formativi professionali. L’iniziativa aderisce alla campagna nazionale “Il maggio dei libri 2018”.
Prosegue dunque il ciclo di seminari “I paesaggi dei viventi”, promosso dalla Biblioteca del dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il secondo incontro, previsto per martedì 8 maggio, avrà come relatore Vittorio Ingegnoli, dell’Università di Milano (Esp, Environmental Science and Politics Department).
Attraverso i suoi studi Ingegnoli ha contribuito a rifondare, con l’appoggio di Richard Forman la disciplina dell’Ecologia del Paesaggio, proponendo un approccio biologico-integrato, basato sul riconoscimento del paesaggio come specifico livello dell'organizzazione della vita sulla Terra. A scala territoriale, in un determinato ambito geografico, il "paesaggio" si definisce come "integrazione di un insieme di comunità vegetali, animali ed umane e del loro sistema di ecosistemi naturali, seminaturali e antropico-culturali in una certa configurazione spaziale". Un sistema complesso e coerente, dunque, una entità essa stessa vivente determinatasi per l’interazione nel tempo tra le sue componenti. Questo sistema richiede nuovi approcci di studio e di ricerca.
Come ogni organismo il paesaggio può essere in salute o affetto da alterazioni patologiche. Rispetto alle tante “sindromi del paesaggio” che oggi possono osservarsi, Ingegnoli sostiene la necessità di nuovi approcci anche professionali: servono cioè “ecoiatri”, professionisti e ricercatori in grado di studiare le diverse “unità di paesaggio” con appropriati metodi clinico-diagnostici. Di ciò si avverte urgente bisogno in ragione dell’influenza che lo stato patologico di un paesaggio ha sulla salute umana.