Niccolò (FdI): “Tito Minniti e dipendenti non possono più languire”
“Finora la Sacal per l’aeroporto dello Stretto ha attuato solo tagli e precarietà, senza avere implementato finora alcuna idea di rilancio. Anzi, con il trasferimento degli slot e degli orari migliori di Alitalia per Roma e Milano Linate all’aeroporto di Lamezia Terme, ha di fatto impoverito l’offerta del ‘Tito Minniti’ nel silenzio complice e assurdo di chi ha lavorato per affidare alla Sacal la gestione dello scalo aereo reggino”.
Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Nicolò, preoccupato per la sorte dei dipendenti esodati - circa 70 oltre quelli dell’indotto – posizioni sulle quali le istituzioni locali si erano impegnate per concorrere al loro riassorbimento nel processo lavorativo e che, invece, sono a tutt’oggi fuori da ogni prospettiva seria di recupero. Infatti, l’agire è stato quello di produrre due proroghe a tempo determinato per questo personale, con gravissime conseguenze anche per le loro famiglie.
“Tutto ciò – sottolinea l’Onorevole Nicolò – contravvenendo all’impegno iniziale dell’ azienda secondo cui i dipendenti sarebbero stati stabilizzati successivamente al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla conferma dell’assegnazione della gestione trentennale del ‘Tito Minniti’ alla Sacal, sentenza che il massimo organo della giustizia amministrativa ha emesso positivamente già dallo scorso 11 gennaio e nonostante la linea del Presidente Oliverio più volte espressa e ribadita in aula rispetto alla priorità di stabilizzazione del precariato”.
“Peraltro – continua Alessandro Nicolò – è in corso una forte iniziativa dei sindacati per scongiurare esiti negativi alla vertenza per i dipendenti precarizzati, preoccupati per la crisi occupazionale in corso e per le politiche di sviluppo di Sacal che per Reggio Calabria continuano a non…decollare, anzi, penalizzano ulteriormente l’aeroporto con orari dei voli che scoraggiano l’utenza e per una politica del costo dei biglietti assolutamente fuori da ogni criterio di concorrenza con altri scali e compagnie aeree”.
“Nessun campanilismo di sorta – evidenzia Alessandro Nicolò - anzi in un’ottica di regionalismo riteniamo si debba lavorare per il rilancio degli aeroporti in un contesto in cui bisogna raggiungere obiettivi immediati per non perdere la già gracile utenza, restituendo a Reggio Calabria i vecchi orari di collegamento con Roma e Milano, e con assoluta tempestività, e ragionando con più disponibilità di tempo su come organizzare nuovi collegamenti con il resto del Paese e con il Continente europeo per irrobustire così l’offerta dei voli a prezzi economici”.
“Sacal e la Regione non possono perdere altro tempo lasciando languire il ‘Tito Minniti’ e i suoi dipendenti in un clima da ultima spiaggia che non solo aprirebbe delicati conflitti sociali ed istituzionali, ma decreterebbe inusitatamente per consunzione la fine dell’operatività dell’Aeroporto dello Stretto con il suo declassamento a scalo regionale – closa nota - un approdo che una classe politica dirigente deve con ogni mezzo evitare al fine di disinnescare forme di ribellismo che non servono a nessuno, meno che mai alla Calabria”.