Un anno di lotta al crimine. Tutte le operazione dei Carabinieri a Reggio e in provincia

Reggio Calabria Cronaca

Nel corso del 2010 il numero complessivo dei reati consumati in provincia di Reggio Calabria, rispetto all'anno precedente, sono diminuiti dal 16%. Ed il calo, in particolare, ha riguardato quelli di maggiore allarme sociale: furti, rapine, violenze sessuali. Lo ha reso noto il comandate provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, colonnello Pasquale Angelosanto, nel corso dell'incontro di fine anno con la stampa. "Sul versante del contrasto alla criminalita' organizzata - ha sottolineato Angelosanto -, il comando provinciale di Reggio Calabria ha attuato un modello operativo denominato ' modello Reggio' la cui strategia prevede che le attivita' sul territorio si sviluppino attraverso la concezione e l'organizzazione di servizi, sia per la prevenzione generale, sia per quella mirata a contrastare particolari fenomeni attentamente studiati avvalendosi dell'analisi operativa". In quest'ottica sono stati attentamente prese in esame le "ricorrenze di reati predatori, di fatti indicatori di attivita' mafiosa, in particolare i danneggiamenti, le intimidazioni, le richieste estorsive e tutti gli altri accadimenti di diversa natura che si sono registrati sul territorio". L'attivita' investigativa - ha spiegato l'ufficiale della Benemerita - ha registrato il coinvolgimento di tutte le componenti operative del comando provinciale in sinergia con i reparti speciali dell'Arma. Il colonnello Angelosanto ha poi evidenziato l'importanza dell'aggiornamento professionale dei suoi uomini in "un impegno formativo in tema di violenze sessuali, violenze domestiche e stalking".

Traccia il bilancio di un anno di attività volta a combattere il criminie il comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, ed a conclusione del 2010 il Colonnello Pasquale Angelosanto ha realizzato con i suoi uomini un documento analitico e dettagliato, che pubblichiamo integralmente ed a seguire, in cui ripercorre – data per data, operazione per operazione – l’intensa opera svolta dai militari nella provincia reggina. Lo scambio di auguri di fine anno con la “Stampa”, è - per il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria - un appuntamento nuovo, richiesto per la professionalità dei giornalisti con i quali intratteniamo il rapporto di collaborazione che intendiamo consolidare, perché l'interessamento della stampa per la nostra attività rappresenta l’attenzione della pubblica opinione per il lavoro svolto dall'Arma. I numeri di questo impegno, che verranno qui illustrati, dimostrano da sé come sia stato intenso il lavoro del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria. Quando parliamo di sicurezza facciamo riferimento ad un concetto complesso che sottende una varietà di espressioni: dal furto in abitazione, alla rapina, dalla pedofilia e lo stupro all'omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali (droga, armi, immigrazione clandestina) e che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato. La “criminalità diffusa” e la “criminalità predatoria” di questa provincia, seppur costituiscano apparentemente una minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività che le contraddistinguono e le connotano come le espressioni criminali più temute dalla collettività.

Dal confronto dei dati disponibili con quelli dell’anno precedente, il numero complessivo dei reati commessi registra un’indicativa diminuzione (circa il 16% in meno). In particolare, sono in calo quelli di maggior allarme sociale tra cui i furti, le rapine e le violenze sessuali. I risultati raggiunti sono incoraggianti e gratificano gli sforzi compiuti.

L’Arma garantendo un servizio di “pronto intervento” in grado di gestire le oltre centomila chiamate pervenute nel 2010 al numero di emergenza 112 (in media oltre 300 chiamate al giorno), alle quali sono conseguiti migliaia di interventi (7687 al 30.11.2010) realizzati attraverso tutte le componenti operative dell’Arma dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, sino al Carabiniere di “Quartiere”. Queste componenti sono anche chiamate a svolgere un delicato compito di prevenzione attraverso un costante controllo del territorio, per prevenire i reati, e della circolazione stradale, estendendo le verifiche soprattutto nei fine settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada (le cc.dd. “stragi del sabato sera”). Il D.M. del 22 gennaio 2008 del Ministro delle Comunicazioni sul "Numero unico di emergenza europeo 112" (NUE), pubblicato sulla G.U. n. 59 del 10 marzo 2008, prevede la gestione unificata delle chiamate di emergenza indirizzate al 112 ed al 113, attualmente servite dalle Centrali Operative di Carabinieri e Polizia di Stato. Qui a Reggio Calabria è divenuto operativo dall’agosto scorso.

Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha attuato un modello operativo, a ragione denominato “Modello Reggio”, che prevede che le attività di controllo del territorio si sviluppino attraverso:

- la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la prevenzione generale, in tutte le sue accezioni (polizia di prossimità, soddisfacimento dei significati di sicurezza percepita, ravvicinata, integrata, ecc.), sia per quella mirata a contrastare particolari fenomeni, attentamente studiati avvalendosi dell’analisi operativa (ricorrenze di reati predatori e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le intimidazioni o le richieste estorsive, ovvero accadimenti di diversa natura che si sono registrati sul territorio, ecc.);

- l’attività investigativa vera e propria, sviluppata da tutte le componenti operative del Comando Provinciale sinergicamente orientate a operare in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali (ROS, Cacciatori,

NAS, NOE, ecc.) Il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha fornito un contributo rilevante anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico (basti ricordare i fatti di Rosarno e i numerosi eventi istituzionali e sportivi che si sono svolti nel corso di quest’anno). In una realtà come quella attuale, connotata da profonde trasformazioni e da un elevato dinamismo, è altresì indispensabile curare la preparazione professionale. E’ in quest’ottica che s’inquadra l’intenso impegno formativo che quest’anno il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha rivolto al proprio personale in tema di violenze sessuali, violenze domestiche e “stalking”. Un impegno che è anche testimonianza di una sempre maggiore attenzione verso le vittime del reato. Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia vano se non fosse valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che - a vario titolo - sono poi chiamati a dare attuazione pratica a tali direttive strategiche. Un sincero ringraziamento va quindi a tutti i Carabinieri di ogni ordine e grado per il costante impegno che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dell’attività istituzionale.

Infine, doveroso è il ringraziamento agli operatori della “Stampa” per l’attenzione dimostrata verso le nostre esigenze di comunicazione, nell’esercizio di una professione delicata ed impegnativa che, specie in questo territorio, riveste il ruolo fondamentale di stimolo alla crescita sociale e culturale della collettività. Vi auguro buon lavoro con l'auspicio che il nuovo anno sia, per tutti voi, ricco di ogni desiderata soddisfazione!

Colonnello Pasquale Angelosanto, Comando Provinciale Carabinieri

ATTIVITA’ OPERATIVA Nel 2010 sono state 1.151 le persone arrestate, 135.000 i servizi di pattuglia effettuati (circa il 6% in più rispetto allo scorso anno). Sono stati intensificati i servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e all’allontanamento dei cittadini stranieri (anche comunitari) che sono risultati pericolosi per la sicurezza pubblica. Dal confronto dei dati attualmente disponibili con quelli dell’anno precedente, il numero complessivo dei reati commessi nella provincia di Reggio Calabria registra una significativa diminuzione, circa il 12% in meno. In particolare, sono in calo le rapine (circa il 15% in meno) e i furti (circa il 16% in meno). Il 2010 è stato caratterizzato da molti fatti di cronaca, tra cui ricordiamo i c.d. “fatti di Rosarno” e gli attentati e/o minacce contro la Magistratura reggina, che più hanno destato l’attenzione e la preoccupazione dei cittadini.

Attentati e/o minacce contro la magistratura reggina. Dall’inizio dell’anno si sono registrati numerosi eventi intimidatori nei confronti di magistrati in servizio nelle varie articolazioni del Distretto Giudiziario reggino. 03 gennaio 2010: attentato dinamitardo alla sede della Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria; 25 gennaio 2010: lettera minatoria, contenente cartuccia cal. 12, indirizzata al Dott. Giuseppe LOMBARDO Sost. Proc. D.D.A.; 05 marzo 2010: lettera minatoria, contenente cartuccia cal. 7,65, indirizzata al Dott. Antonio DE BERNARDO – Sost. Proc. D.D.A.; 27 maggio 2010: lettera minatoria recapitata presso gli uffici del CE.DIR, contenente cartuccia calibro 7,65, indirizzata al Dott. Giuseppe PIGNATONE; 07 giugno 2010 sbullonamento di nr. 4 bulloni ruota anteriore sinistra dell’autovettura (del Ministero della Giustizia), utilizzata per la tutela del Dott. Salvatore DI LANDRO –Procuratore Generale presso la Corte d’Appello; 14 luglio 2010: sbullonamento di nr. 2 bulloni di una ruota dell’autovettura del Ministero della Giustizia, utilizzata per la tutela della Dott.ssa Adriana FIMIANI – Sost. Proc. Generale; 19 luglio 2010: rinvenimento di una cartuccia cal. 12 sul parabrezza dell’autovettura protetta, del Ministero della Giustizia, parcheggiata all’interno del garage del CE.DIR. utilizzata per la tutela del Dott. Giuseppe CREAZZO, Procuratore della Repubblica di Palmi; 26 agosto 2010: attentato dinamitardo presso l’abitazione del Dott. Salvatore DI LANDRO, Proc. Gen. della Repubblica; 05 ottobre 2010 rinvenimento, a seguito di segnalazione anonima, di un lanciarazzi mod. RBR N80 DA 64MM, privo di razzo, nei pressi del CEDIR di Reggio Calabria, costituente minaccia al Dott. Giuseppe PIGNATONE; Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “GUN MAN”, “REALE”, “REALE 2” e “REALE 3”, “ALL INSIDE” e “ALL INSIDE 2”, “META”, “CAPOLINEA”, “IL CRIMINE”, “PETTIROSSO”, “PICCOLO CARRO”, “EPILOGO” e “RECUPERO”. Un cenno di approfondimento merita l’operazione “Il Crimine”. Il 13.07.2010, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza, Milano, Torino, Cuneo e Rimini, militari del Comando Provinciale e del Raggruppamento Operativo Speciale, unitamente a quelli dei comandi Arma territorialmente competenti, davano esecuzione a provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 69 appartenenti a cosche della ‘ndrangheta, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro, beni e proprietà di provenienza illecita. Nel medesimo contesto, personale della Polizia di stato di Reggio Calabria eseguiva il fermo d’indiziato di delitto nei confronti di ulteriori 53 soggetti. Contemporaneamente, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano, per gli stessi reati, eseguiva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nei confronti di 180 associati alla ‘ndrangheta operanti in Lombardia, dei quali 11 provvedimenti venivano eseguiti nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia da personale di questo Comando e di quelli interessati. Inoltre, militari di questo Comando provinciale e del ROS eseguivano un decreto di sequestro preventivo, per un valore di € 50.000.000,00 circa, di società, beni aziendali e beni mobili riconducibili ad alcuni degli indagati. I provvedimenti restrittivi sono scaturiti da articolate attività investigative, condotte autonomamente dai reparti dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, ed hanno permesso di delineare l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato “Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di ‘ndrangheta, organizzati sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, é assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di riferimento.

Con l’operazione “IL CRIMINE”, che ha evidenziato la struttura unitaria, la composizione organica della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di vertice, si sono poste le basi, benché ora solo nella fase dell’indagine preliminare, per ottenere la dimostrazione processuale dell’esistenza della ‘ndrangheta e del suo assetto unitario, delle sue dinamiche interne e del ruolo decisionale dei suoi organismi di vertice. Il risultato consentirà in futuro l’utilizzo dell’indagine “IL CRIMINE” come pietra angolare sulla quale poggiare tutti gli altri progetti investigativi.

Incisivo è stato il contrasto al traffico e allo spaccio di droghe con l’arresto di 104 persone, la segnalazione al Prefetto di 88 persone (di cui 4 minori) e il sequestro di circa 1,5 quintali di sostanze stupefacenti di varia natura, con un incremento – in particolare – dei sequestri di cocaina (+ 1000% rispetto al 2009).

Di rilievo è stata anche l’attività investigativa finalizzata al contrasto delle rapine. In particolare, nel primo semestre di quest’anno, nella città di Reggio Calabria sono state perpetrate diverse rapine in abitazione in danno di anziani. Gli eventi hanno suscitato notevole allarme sociale, poiché in tutti i casi i soggetti agivano con inaudita ferocia aggredendo con violenza le loro vittime e sottraendo loro ogni valore presente in casa, con bottini in alcuni casi che superavano anche i centomila euro di valore. Una complessa ed articolata attività d’indagine ha consentito di individuare gli autori di almeno sette rapine commesse in abitazioni di anziani. I primi tre componenti della banda, di cui una donna, erano stati individuati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto in data 08.06.2010, un quarto componente era stato arrestato il 13 giugno successivo ed infine in data 30.07.2010 è stata data esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 5 persone (i primi quattro più un’altro individuato successivamente), ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, sequestri di persona e lesioni.

OPERAZIONI DI RILIEVO

13.01.2010 Operazione “NUOVO POTERE”: nell’area dello stretto della provincia, in Massa Carrara e Domodossola (VB), esecuzione di O.C.C. a carico di 27 persone per 416 bis finalizzata alle estorsioni, alla illecita concorrenza mediante violenza o minaccia, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi ed altro. L’attività investigativa consentiva di delineare gli ambiti operativi delle cosche “PANGALLO-MAESANOFAVASULI” e “ZAVETTIERI”.

20.01.2010 Il 20.01.2010, in San Luca (RC), militari dipendenti notificavano decreto di sequestro preventivo emesso nei confronti di GIAMPAOLO Sebastiano, nato a Locri (RC) l’08.07.1984, residente a San Luca, nullafacente, pregiudicato, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Ascoli Piceno, ritenuto vicino alla consorteria mafiosa di San Luca dei “MAMMOLITI alias fischiante”, sottoponendo a sequestro beni per un valore complessivo di € 125.000,00.Il 06.02.2010, a seguito degli esiti di ulteriori accertamenti bancari nei confronti del GIAMPAOLO, sottoponevano a sequestro ulteriori beni per un valore di € 40.300,00.

13.02.2010 Il 13.02.2010, in Platì (RC), militari dipendenti traevano in arresto TRIMBOLI Saverio, nato a Platì il 05.08.1974, inteso “u savetta”, latitante per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, inserito nell’elenco del Ministero dell’Interno dei 100 latitanti più pericolosi. Il predetto, ritenuto capo indiscusso dell’omonima cosca, operante in Platì, con ramificazioni in Piemonte e Lombardia, veniva scovato all’interno di un bunker sotterraneo abilmente occultato dietro una parete del vano adibito a cantina, con apertura scorrevole su binari, delle dimensioni di circa mt. 6 x 5.

15.02.2010 15 febbraio 2010, in Rosarno (RC), militari dipendenti davano esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone, a vario titolo, ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla rapina ad autotrasportatori ed operatori commerciali, al furto, alla ricettazione, alla illegale detenzione ed al porto abusivo di armi comuni da sparo e di armi da guerra, nonché alla illegale detenzione di sostanze stupefacenti. Nei confronti di ulteriori 2 persone veniva applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Rosarno. (Operazione “GUN MAN”)

22.02.2010 Il 22.02.2010, in Gioia Tauro (RC), all’interno dell’Area Doganale del locale porto commerciale, a conclusione delle attività di perquisizione di un container carico di listelli in legno, proveniente dal Paraguay, sbarcato dalla moto nave “MSC FIAMMETTA” e diretto a Venezia, militari dipendenti, supportati da personale del locale Ufficio delle Dogane, rinvenivano e sottoponevano a sequestro nr. 1.547 involucri di cellophane dalla forma rettangolare, contenenti complessivamente kg. 100 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

03.03.2010 Il 03.03.2010, in Palmi, personale dipendente eseguiva un sequestro preventivo e confisca ex art.12 sexies dei beni riconducibili a GALLICO Rocco, nato a Palmi il 14.11.1965, ivi residente, elemento ritenuto appartenente all’omonima cosca “GALLICO” di Palmi, per un valore complessivo di € 50.000,00.

18.03.2010 Il 18.03.2010, in Gioiosa Jonica (RC), Grotteria (RC), Siderno (RC), San Luca (RC),

Reggio Calabria, Bari, l’Aquila e Torino, militari dipendenti traevano in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso cosca “URSINO” di Gioiosa Jonica (RC), finalizzata alle estorsioni, danneggiamenti, all’acquisizione diretta ed indiretta di attività economiche, al traffico di droga ed altro. Nel medesimo contesto venivano altresì eseguiti 7 decreti di perquisizioni locali, con contestuale avviso di garanzia, nei confronti di altrettanti soggetti anch’essi, a vario titolo, ritenuti affilati e contigui alla predetta associazione mafiosa. (Operazione “MISTERO”)

19.03.2010 Operazione “SESSE’”: in Marina di Gioiosa Jonica (RC) e Roccella Jonica (RC), militari dipendenti davano esecuzione ad O.C.C. a carico di 13 persone ritenute responsabili, a vario titolo, del delitto di detenzione e spaccio continuato di stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana, e detenzione illegale di armi e munizioni.

23.03.2010 Operazione “RETE”: in Sinopoli (RC), Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), Bagnara Calabra (RC), Paola (CS) e Messina, esecuzione di O.C.C. a carico di 10 ritenute responsabili, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana

01.04.2010 L’01.04.2010, in Cinquefrondi (RC), militari dipendenti procedevano al sequestro preventivo dei beni riconducibili a FORIGLIO Giuseppe, nato a Cinquefrondi (RC) il 29.07.1956, ivi residente, esponente di vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, operante in Cinquefrondi e Giffone (RC), per un valore complessivo di € 300.000,00.

08.04.2010 in Gioia Tauro (RC), all’interno dell’Area Doganale del locale porto commerciale, a conclusione delle attività di ispezione di nr. 21 containers carichi di frutta esotica provenienti dall’Ecuador, rinvenuti e sequestrati nr. 29 involucri dalla forma rettangolare, contenenti complessivamente kg. 30,145 di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

08.04.2010 L’08.04.2010, in Gioia Tauro (RC), all’interno dell’Area Doganale del locale porto commerciale, a conclusione delle attività di ispezione di nr. 21 containers carichi di frutta esotica, provenienti dall’Ecuador e sbarcati dalla nave “MAERSK PONA”, militari dipendenti, congiuntamente a personale del locale Ufficio delle Dogane ed a militari della locale Compagnia della Guardia di Finanza, rinvenivano e sottoponevano a sequestro nr. 29 involucri dalla forma rettangolare, contenenti complessivamente kg. 30,145 di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

15.04.2010 Operazione “PAROLA D’ONORE”: in Condofuri (RC) e San Lorenzo (RC), esecuzione di O.C.C. nei confronti di 14 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento ed altro. L’indagine consentiva di delineare gli ambiti operativi della cosca “RODA’-CASILE” attiva in Condofuri.

16.04.2010 Il 16.04.2010, in Reggio Calabria e Brancaleone (RC), personale dipendente, sottoponeva a sequestro preventivo i beni riconducibili SINICROPI Antonino, nato a Reggio Calabria il 18.04.1969, ivi residente, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Prato, elemento ritenuto appartenente alla cosca “LIBRI” di Reggio Calabria, per un valore complessivo di € 400.000,00.

22.04.2010 Operazione “REALE”: in Reggio Calabria, Bovalino (RC) e San Luca (RC), unitamente al Raggruppamento Operativo Speciale, esecuzione di 9 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto a carico di altrettanti indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione ed intestazione fittizia di beni. L’attività investigativa consentiva di fare luce sui ruoli di vertice assunti dagli indagati nella gestione delle cosche

della fascia ionica “PELLE” di San Luca, “MORABITO” di Africo, “FICARALATELLA” di Reggio Calabria e nella designazione dei reggenti di alcuni “locali” della ‘ndrangheta.

26.04.2010 Il 26.04.2010, in Rosarno (RC), Gioia Tauro (RC), Laureana di Borrello (RC), Varapodio (RC), Riposto (CT), Serrata (RC), Palagonia (CT), Milano, Cassano allo Jonio (CS), Cassibile (SR), militari dipendenti, unitamente a personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria e della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, davano esecuzione all’ordinanza di esecuzione di misura coercitiva e contestuale decreto di sequestro preventivo, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, nei confronti di 30 persone ritenute responsabili - in concorso ed a vario titolo - dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti in materia di immigrazione clandestina, in materia di normativa previdenziale e di tutela dei lavoratori subordinati, dei reati di truffa aggravata ai danni di enti pubblici, di favoreggiamento della permanenza illegale sul territorio dello stato di cittadini stranieri, di impiego di cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno e di tentata estorsione. Il personale della Guardia di Finanza operava il sequestro preventivo dei beni mobili ed immobili nella disponibilità o proprietà di alcuni degli indagati. Il provvedimento disponeva altresì la sottoposizione alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Rosarno per un’altro soggetto indagato. (Operazione “MIGRANTES”)

28.04.2010 Operazione “ALL INSIDE”: n Rosarno, Milano, Rozzano (MI), Seriate (BG), Verona, unitamente al Raggruppamento Operativo Speciale ed a personale della P.S. , esecuzione di 40 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di affiliati alla cosca “PESCE”, operante in Rosarno, indagati, a vario titolo, per 416 bis, violazioni legge sulle armi e sulle munizioni, rapina, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro beni e proprietà di provenienza illecita. L’investigazione definiva i ruoli degli affiliati e le dinamiche all’interno della cosca, delineandone i compiti e l’operatività, accertando il reimpiego dei proventi delle attività illecite e attestando le cointeressenze economiche e i rapporti con le altre cosche operanti sul medesimo territorio.

03.05.2010 Operazione “LAROSA”: in Giffone (RC), Anoia (RC), Taurianova (RC), Saint Pierre (AO), Monteroni d’Arbia (SI), Reggio Calabria, esecuzione di O.C.C. in carcere nei confronti di 9 soggetti, a vario titolo ed in concorso, ritenuti responsabili dei reati di estorsione consumata o tentata e danneggiamento, aggravati poiché commessi avvalendosi delle condizioni di cui ad art. 416 bis cp

07.05.2010 Operazione “SICUREZZA”: in Monasterace (RC), Soverato (CZ), San Sostene (CZ), Satriano (CZ), Marina di Gioiosa Jonica (RC) e Siderno (RC), esecuzione di O.C.C. in carcere nei confronti di 12 persone affiliate, contigue e fiancheggiatori della cosca di ‘ndrangheta dei “RUGA”, attiva nei comuni della Vallata della Fiumara Stilaro, con ramificazioni nel centro e nord Italia, considerate responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di sostanze psicotrope. Le indagini consentivano di acclarare l’esistenza di uno stabile sodalizio criminale, avente base operativa in Monasterace (RC), che si procacciava e spacciava stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana, nei comuni ubicati nell’alto Jonio reggino e nel basso Jonio catanzarese. Nel corso dell’operazione venivano eseguite 23 perquisizioni domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti affiliati e fiancheggiatori della medesima cosca di ‘ndrangheta.

18.05.2010 Operazione “REALE 2”: in Bovalino e San Luca, unitamente al Raggruppamento Operativo Speciale, esecuzione O.C.C. nei confronti di 6 persone ritenute responsabili dei reati di associazione di tipo mafioso - cosca “PELLE”, intestazione fittizia di beni e riciclaggio. Nello stesso contesto, congiuntamente al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, veniva eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di due società, del valore di 5 milioni di euro.

20.05.2010 Operazione “LAROSA 2”: in Taurianova, esecuzione di O.C.C. nei confronti di 4 persone ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso, dei reati di detenzione al fine di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish, marijuana, con l’aggravante della recidiva.

01.06.2010 L’01.06.2010, in Platì (RC), militari dipendenti traevano in arresto GLIGORA Santo, nato a Bova Marina (RC) l’01.02.1959, latitante dal 1997 per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione, inserito nell’elenco del Ministero dell’Interno dei 100 latitanti più pericolosi. Il predetto, ritenuto organicamente inserito nella cosca criminale “MORABITO - BRUZZANITI - PALAMARA”, operante in Africo (RC), con ramificazioni nel territorio nazionale, nipote del capo indiscusso Morabito Giuseppe classe 1934 inteso “u tiradrittu”, veniva scovato all’interno di un fabbricato rurale di pertinenza dell’abitazione di due coniugi residenti in Platì, tratti in arresto per favoreggiamento personale aggravato. Nell’ambito della medesima operazione, in altra abitazione nella disponibilità del catturando, veniva individuato un bunker, delle dimensioni di circa mt. 5 x 4, ricavato nel sottosuolo di un fondo coltivato, accessibile tramite una botola celata da fitta vegetazione

07.06.2010 il 07.06.2010, in Gioia Tauro (RC), Polistena (RC), Corniglio (PR) e Vibo Valentia, militari dipendenti, davano esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, detenzione illegale e porto abusivo di armi, estorsione, ricettazione, detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato,

favoreggiamento personale e reale. (Operazione “RICONQUISTA”)

08.06.2010 L’08.06.2010, in Reggio Calabria, militari dipendenti sottoponevano a fermo d’indiziato di delitto 3 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni aggravate. Nel corso dell’attività d’indagine venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei predetti quali autori di diverse rapine in abitazione in danno di anziani. (RAPINE ANZIANI)

23.06.2010 Il 23.06.2010, nelle province di Reggio Calabria, Roma, Terni, Siena, Parma, Milano e Udine, militari del Raggruppamento Operativo Speciale e di questo Comando Provinciale, davano esecuzione a provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 42 persone, indagate a vario titolo, per reati di associazione di tipo mafioso, procurata inosservanza della pena, favoreggiamento personale, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione ed altri delitti, aggravati dall’art. 7 L. n. 203/91. L’attività investigativa ha evidenziato le sinergie criminali instauratesi tra le cosche “CONDELLO” e “DE STEFANO-LIBRI”, un tempo contrapposte ed oggi alleate, nonché la gestione unitaria degli affari illeciti, in particolare delle estorsioni, da parte dei maggiori esponenti delle cosche reggine. Le indagini hanno altresì confermato l’inserimento nelle dinamiche criminali del reggino della cosca “ALVARO” di Sinopoli (RC), il cui ruolo di spicco era emerso sin dai tempi della mediazione svolta da ALVARO Domenico cl. ‘24, nell’ambito della c.d. seconda guerra di mafia di Reggio. Nel medesimo contesto sono stati eseguiti sequestri preventivi finalizzati alla confisca per un valore complessivo di € 100.000.000,00 nei confronti di società, beni aziendali, appartamenti e terreni, riconducibili ad alcuni degli indagati. (Operazione “META”)

13.07.2010 Nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza, Milano, Torino, Cuneo e Rimini, militari di questo Comando Provinciale e del Raggruppamento Operativo Speciale, unitamente a quelli dei comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 69 appartenenti a cosche della ‘ndrangheta, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro, beni e proprietà di provenienza illecita. Nel medesimo contesto, personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria eseguiva il

fermo d’indiziato di delitto nei confronti di ulteriori 53 soggetti. Contemporaneamente, il Comando Provinciale di Milano, per gli stessi reati, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nei confronti di 180 associati alla ‘ndrangheta operanti in Lombardia, dei quali 11 provvedimenti sono stati eseguiti nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia da personale di questo comando e di quelli interessati. Inoltre, militari di questo Comando Provinciale e del ROS hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per un valore di € 50.000.000,00. I provvedimenti restrittivi scaturiscono da articolate attività investigative, condotte autonomamente dai reparti dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, ed hanno permesso di delineare l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato “Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (tirrenico, del centro e jonico), all’interno dei quali risultano operativi i “Locali” di ‘ndrangheta, organizzati sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, é assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. (Operazioni “IL CRIMINE”)

21.09.2010 in Reggio Calabria, militari di questo Comando Provinciale e del R.O.S. hanno dato esecuzione a provvedimento di Fermo di Indiziato di Delitto, emesso dalla Procura della Repubblica - DDA di Reggio Calabria, nei confronti di PRATICO’ Demetrio Domenico, per associazione di tipo mafioso, detenzione e porto illegale di armi da fuoco ed esplosivi. provvedimento restrittivo scaturisce da attivita’ investigative esperite in seguito al rinvenimento dell’autovettura carica di armi ed esplosivo, in occasione della visita del Presidente della Repubblica. Le indagini avevano consentito nell’immediatezza di trarre in arresto per favoreggiamento, aggravato dall’aver favorito un’associazione mafiosa, tale NOCERA Francesco, nato a Reggio Calabria il 20.12.1964, meccanico del luogo. Provvedimento include richiesta di emissione di Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere per: FICARA Giovanni, nato a Reggio Calabria il 05.07.1964, ivi residente in C.da Cugliari Ravagnese Nr. 29; ZUMBO Giovanni, nato a Reggio Calabria il 19.08.1967, ivi residente in Via Lupardini Nr. 4 Archi, già tratti in arresto rispettivamente nelle operazioni “REALE” E “CRIMINE”. (Operazione “PICCOLO CARRO”)

30.09.2010 il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria e il R.O.S. hanno eseguito un un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 22 indagati di appartenenza alla ‘ndrangheta ed alla sua articolazione territoriale denominata cosca “Serraino”, per associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, danneggiamento e minaccia aggravata, porto e detenzione abusiva di armi, intestazione fittizia di beni e oltraggio. Il provvedimento della DDA reggina dispone anche il sequestro di beni mobili, immobili e attività commerciali nella disponibilità della cosca per un valore di 1.500.000 Euro. L’operazione denominata “EPILOGO” ha consentito di individuare una componente organica della cosca Serraino, operante nel quartiere San Sperato di Reggio Calabria e nel comune di Cardeto (RC), di definirne gli interessi criminali e di far luce su alcuni fatti delittuosi perpetrati sul territorio. Sono state individuate le responsabilità per il danneggiamento, perpetrato il 5 febbraio 2010, in danno del giornalista Antonino MONTELEONE.

23.11.2010 il Comando Provinciale e il R.O.S.- Reparto Anticrimine di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a O.C.C.C. e fermi di indiziato di delitto, emessi rispettivamente dal G.I.P. presso il Tribunale e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 24 indagati, di cui 9 detenuti, appartenenti alla cosca “Pesce” di Rosarno (RC). L’operazione, che segue quella dello scorso 28 aprile 2010, costituisce lo sviluppo di un’indagine che ha consentito di delineare gli assetti e l’operatività delle cosche della ‘ndrangheta PESCE e BELLOCCO, operanti in Rosarno, con ramificazioni in altre regioni ed all’estero. Il quadro delineato della famiglia “PESCE” emerge dal controllo dei principali esponenti del sodalizio, i cui capi vanno individuati in PESCE Antonino (detenuto) e suo figlio Francesco (latitante, perché sottrattosi alla cattura nel corso della richiamata operazione).“ALL INSIDE 2”

14.12.2010 I Carabinieri e la Polizia di Stato di Reggio Calabria hanno eseguito 53 Ordinanze di Custodia Cautelare in carcere emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 53 indagati per associazione di tipo mafioso, appartenenti alla cosca “COMMISSO” di Siderno (RC). L’indagine, in armonia con le precedenti risultanze dell’operazione c.d. “Crimine” ha consentito di delineare ulteriormente gli assetti e l’operatività dell’articolazione della ‘ndrangheta facente riferimento alla cosca COMMISSO, operante in Siderno, con ramificazioni in altre regioni ed all’estero, in particolare in Canada.

21.12.2010 I Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare Emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 12 indagati per associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose. L’operazione costituisce l’ulteriore sviluppo delle indagini sulla cosca “Pelle” di San Luca che, il 22 aprile 2010, avevano già portato all’esecuzione di un primo provvedimento di fermo a carico del boss PELLE Giuseppe cl.’60 e di altri 8 esponenti del sodalizio e successivamente contribuito alla maxi operazione “Il Crimine” del 13 luglio con l’arresto di oltre 300 persone. Sempre in questo contesto, il 19 novembre 2010 erano stati eseguiti decreti di perquisizione locale nei confronti di docenti, impiegati e studenti dell’università di Reggio Calabria, indagati per falsità ideologica, truffa aggravata ed altri delitti, connessi all’ammissione ai corsi universitari dell’ateneo reggino ed al superamento di prove d’esame. L’attuale filone investigativo ha accertato il condizionamento delle elezioni amministrative del 29 e 30 marzo 2010 al centro di numerosi incontri tra il capo cosca PELLE Giuseppe ed alcuni candidati raggiunti dal provvedimento restrittivo.