Allarme meduse, previsto arrivo di specie velenosa anche in Calabria

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E’ in arrivo anche in Italia dalle acque spagnole la "velenosissima Caravella portoghese” (Physalia physalis). Avvistate qualche giorno fa a largo di San Juan ad Alicante e delle Costa del Sole, fino alle spiagge di Malaga, la stessa Almeria e quelle dove si riversano gli abitanti di Granada, Murcia.

Angela Santucci, biologa marina presso l'Istituto di Scienze Marine del Cnr di Lesina (Foggia) fa sapere che negli ultimi 10 anni gli avvistamenti di meduse lungo le coste italiane sono aumentati addirittura di dieci volte.

"Il nostro mare è la casa di numerose specie di meduse, sia native che aliene" - spiega la biologa osservando che "ormai ogni estate siamo a rischio a causa dell'innalzamento delle temperature globali, dei massivi traffici marittimi attraverso i canali che ci collegano con gli oceani, soprattutto quello di Suez, del depauperamento delle popolazioni di grossi pesci predatori, nonché competitori alimentari delle meduse".

“Alcune, arrivate dai tropici, possono essere letali. È il caso della "velenosissima Caravella portoghese (Physalia physalis), avvistata al largo della Sicilia, della Sardegna e recentemente anche a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) - spiega Santucci - che nei suoi lunghi tentacoli ha tossine che possono causare fortissimi dolori e anche l'arresto cardiaco nell'uomo”.

In caso di contatto con le meduse servono poche, ma utili “regole d’oro” - suggerisce Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”: non strofinare bocca e occhi, non lavare con acqua dolce la parte colpita: usare acqua di mare e disinfettare con bicarbonato; non usare acqua fredda o ghiaccio, non grattare la zona ustionata (si accelera la sostanza tossica), evitare impacchi con aceto o ammoniaca, anche l’uso di alcool è sconsigliato.

Non rimuovere i frammenti dei tentacoli della medusa con pinzette, ma con le mani. Il rimedio migliore è un gel astringente al cloruro d'alluminio, utile anche per le punture di zanzara. Evitare pomate cortisoniche o antistaminiche.