Siccità: incontro Sorical-sindaci tirreno per evitare disservizi estivi
Al fine di evitare i disservizi registratisi la scorsa estate a causa della siccità in alcuni Comuni del tirreno cosentino, i vertici della Sorical, su iniziativa del sindaco di Acquappesa Giorgio Maritato, hanno incontrato una rappresentanza di sindaci, presso il centro congressi delle Terme Luigiane.
Il commissario Luigi Incarnato e il responsabile dell’Ufficio di Zona di Bonifati, Luciano Pirillo, hanno illustrato le misure che la società regionale ha intrapreso in questi mesi per migliorare le portate idriche: investimenti sugli acquedotti, sorgenti e pozzi e avvio di un piano di sostituzione condotte ammalorate. Da tempo, inoltre, Sorical supporta gli uffici tecnici dei Comuni con un’attività di monitoraggio consumi e, in casi di forte criticità, con l’attività di ricerca perdite al fine di ridurre al minimo i disagi ai cittadini.
“Sorical e Comuni sul tema dell’acqua, non sono su fronti contrapposti – ha puntualizzato Incarnato ai sindaci presenti -, ognuno per la propria parte si deve assumere la responsabilità di assicurare ai cittadini un servizio idrico integrato efficiente e economicamente sostenibile, perché l’acqua non è solo un bene primario e pubblico, ma è anche un’infrastruttura che incide su altri settori dell’economia calabrese.” “Un servizio –ha sottolineato il commissario Sorical - che va adeguatamente remunerato con la tariffa, nei termini stabiliti dalle leggi dello Stato.”
Incarnato ha ricordato che il 29 maggio è convocata la prima assemblea dell’Autorità idrica calabrese e finalmente, dopo decenni, si ottempera alla legge Galli del 1994 e alle normative più recenti”.
“Tra le cause dei ritardi accumulati in Calabria per l’avvio del servizio idrico integrato, – ha fatto presente Incarnato - ha contribuito una normativa poco chiara, quella nazionale, che non tiene conto che nel Mezzogiorno gli acquedotti costruiti dall’ex Casmez sono stati trasferiti alla Regione e quindi non sono di proprietà dei Comuni, come avviene nel resto d’Italia; la legge 10 del 1997, attuativa dalle legge Galli, è contraddittoria in alcuni punti. Tutto ciò ha generato negli anni confusione amministrativa, contenziosi e, ciò che più grave, mancati investimenti”.
“L’attuale sistema idrico integrato calabrese - ha avvertito Incarnato –, parcellizzato in 400 gestioni, non è in linea con la normativa di settore. Con le ultime norme dello “Sblocca Italia”, per ottenere finanziamenti pubblici, bisogna essere in regola. Quindi mettersi subito in regola oltre che una necessità, è un’opportunità”. L’Autorità idrica è chiamata a scegliere la forma di gestione del Servizio Idrico Integrato tra privata, mista e pubblica. Su questo punto è noto che il presidente della Regione Mario Oliverio è da tempo schierato per l’acqua pubblica.”
Incarnato ha spiegato anche le ragioni giuridiche e amministrative che esperti di primo piano hanno suggerito per la pubblicizzazione di Sorical. “Io non sono per mettere pietre tombali sul passato della gestione di Sorical, non sono dell’idea di fare sconti alla gestione privata della società. Per questo ho messo a disposizione dei parlamentari ogni utile documentazione per fare chiarezza. L’ingresso dei Comuni in Sorical apre una nuova stagione, la Calabria si adegua alle norme nazionali così come fatto in altre regioni del Sud. Poi c’è la partita della gestione dei crediti ancora da incassare per 200 milioni, su cui la società sta lavorando. È bene chiarire – ha concluso Incarnato - che il soggetto gestore che arriverà, avrà costi di gestione di almeno 130 milioni di euro l’anno, di cui la metà di sola energia elettrica, cifre insostenibili per una start up totalmente dei Comuni di cui sento parlare.”