A Rende incontro conclusivo con gli studenti per i laboratori di cittadinanza attiva

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Più di duecento studenti coinvolti, lezioni frontali e laboratori con alcuni tra i più importanti docenti del Dipartimento di studi umanistici dell’Unical, un calendario del cittadino attivo, una proposta di consiglio comunale dei giovani che sarà presto proposta dinanzi all’assise municipale, elaborati video: sono questi i numeri dei laboratori di cittadinanza attiva promossi dal comune di Rende con l’Università della Calabria negli istituti d’istruzione superiore cittadini e che danno la cifra dell’impegno profuso da parte di tutti gli attori coinvolti.

Al museo del Presente questa mattina, a conclusione del percorso progettuale, si è svolto l’incontro che ha visto intervenire istituzioni, docenti e alunni.

“L’idea di democrazia partecipativa ci ha mosso nel promuovere tale iniziativa nelle scuole”, ha affermato l’assessora Marina Pasqua che ha proseguito dicendo: “la scelta dei temi trattati -ius soli, distorsione della comunicazione e violenza contro l’altro- sono priorità del nostro agire politico. Istruzione, inclusione e cultura sono gli ambiti nei quali lavorare per realizzare una crescente democrazia”.

Marta Petrusewicz, sottolineando come l’attuale configurazione politica abbia prodotto un disinteresse da parte delle giovani generazioni alla politica ed una concomitante assuefazione a dinamiche clientelari, ha dichiarato rivolgendosi ai ragazzi intervenuti: “sarebbe necessario che la cittadinanza attiva diventasse desiderio di contare ed incidere nel mondo: dovete pensare con la vostra testa e dovete farlo anche in maniera collettiva”.

Bisogna costruire la cittadinanza, la comunità, le persone, attraverso la mescolanza civile e culturale”: così il docente Pio Colonnello, direttore del comitato scientifico, che ha inoltre sostenuto come altrettanto necessario sia “costruire le identità e quindi il futuro in maniera comunitaria e non immunitaria”.

Il coordinatore dei laboratori Luca Parisoli ha affermato: “Con questo progetto abbiamo inteso offrire agli studenti gli strumenti utili a rendere consapevole il proprio agire evitando la sovrainterpretazione. Auspichiamo il prosieguo di tale percorso anche per l’anno prossimo a partire da nuove voci e prospettive”.

“Esiste un tempo piccolo per ciascuno e raramente esso incrocia quello dell’epoca: l’impatto è spesso devastante”, ha asserito la docente Unical Ines Crispini: “questo è ciò che avviene alla fine del percorso di studi e si ci trova catapultati nel mondo del lavoro. Dovete coltivare la cura di voi stessi per uscire dal tempo piccolo attraverso il rispetto del sé, dell’altro e delle istituzioni”.

Sottolinenando il difficile momento vissuto da parte degli insegnanti, Fortunato Maria Cacciatore ha affermato: “nonostante essi siano l’ossatura democratica del paese, vivono invece in uno scarso riconoscimento sociale ed economico. Se la democrazia non si costruisce a scuola, nei comuni, nei quartieri, c’è poca possibilità di cambiamento. Rivoluzionario è rispondere alle proprie responsabilità quotidianamente: si è liberi solo se si pensa con la propria testa asseriva Kant e siamo noi docenti a dovervi dare gli strumenti per far sì che utilizziate in maniera critica il vostro diritto di cittadinanza, diritto che va costruito e difeso giorno per giorno”.

Anna De Vincenti per il liceo classico “Gioacchino da Fiore”, Cinzia Bianco per il liceo scientifico-linguistico “Pitagora” ed Ercolino Cannizzaro per l’istituto di istruzione superiore “Todaro-Cosentino” hanno infine evidenziato come grazie ai percorsi di cittadinanza attiva i propri alunni abbiano avuto modo di approfondire temi di grande attualità ottenendo così una maggiore attenzione da parte di istituzioni e mondo accademico.