Regione, pubblicata graduatoria per lo sviluppo forestale: pronti 12 milioni

Calabria Attualità

Il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari informa che è stata approvata degli investimenti ammessi a

Sono novantacinque i progetti approvati per gli imboschimenti di aree marginali ed incolte, ed inseriti nella graduatoria definitiva per una spesa pari a 11.975.698,71 euro.

Il finanziamento si riferisce al primo intervento della misura 8 del Psr Calabria 2014/2020, “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”. Gli investimenti ammessi a beneficio riguardano nuovi "imboschimenti" - che si aggiungono ai 713 mila ettari di patrimonio forestale calabrese già esistente - da realizzarsi mediante il recupero di aree improduttive, al fine di sviluppare contesti forestali secondo i più avanzati e moderni criteri di sostenibilità ambientale e resilienza ai cambiamenti climatici.

Potranno essere costituite nuove formazioni boschive, anche di ripristino delle continuità forestali di boschi esistenti, mediante l'impiego di specie vegetali indigene, il cui ciclo produttivo prevede turni di maturità lunghi, nonché, in taluni contesti ambientali e con l'impiego di specie legnose forestali specializzate, la creazione di impianti aventi finalità produttiva.

Si sottolinea che non potranno essere sostenute le spese di investimenti realizzati su superfici percorse da incendi. Il decreto di approvazione della graduatoria, in pubblicazione sul sito internet www.calabriapsr.it, prevede anche le procedure amministrative per la concessione dei benefici.

“Il Psr Calabria – ha affermato il Consigliere regionale delegato all’agricoltura Mauro D’Acri – supporta il settore relativo all'accrescimento della superficie forestale calabrese con ben dodici milioni di euro. Un investimento importante, che permetterà l’imboschimento di aree interne e marginali, finalizzato, oltre che alla valorizzazione del patrimonio forestale e delle montagne calabresi, a dare vitalità alle aree rurali, evitando il loro spopolamento, a scongiurare il rischio di dissesto idrogeologico e allo stesso tempo a muovere l’economia e creare nuove opportunità di lavoro”.