Pari opportunità. Milazzo: “occorre riequilibrare i generi in Consiglio Regionale”
“Io sono fortemente convinta che la doppia preferenza di genere, sia un tema democratico, uno strumento fondamentale per realizzare la piena partecipazione e la reale attuazione della parità tra uomo e donna all’interno delle nostre istituzioni”.
A sostenerlo fermamente è Franca Milazzo commissaria pari opportunita’ Regione Calabria, secondo lei “la nuova regola elettorale è quello di ottenere un riequilibrio dei generi all’interno del Consiglio Regionale preso atto della storica sotto rappresentazione delle donne non dovuta certo a preclusioni formali che incidono sui requisiti di eleggibilità, ma a fattori culturali, economici e sociali. Introdurre il sistema della doppia preferenza facoltativa che ogni elettore può esprimere per votare sia un uomo che una donna è una norma che ha una chiara funzione promozionale della democrazia paritaria”.
“La doppia preferenza è, infatti – spiega Milazzo - validamente espressa solo se vengono indicati nel voto un uomo e una donna, altrimenti il secondo nome espresso sulla scheda, se dello stesso genere, è da considerarsi nullo. Io ritengo che dare maggiore visibilità alle donne in politica oggi è più che mai necessario per rilanciare i temi e la cultura dei diritti e della pari dignità delle donne, il ruolo strategico della loro valorizzazione ed inclusione sociale soprattutto nel mondo del lavoro e nei ruoli dirigenziali, per fondare quel nuovo modello sociale e culturale, inclusivo, meritocratico e solidale, senza il quale non si potrà uscire realmente dalla crisi di sistema e di valori che stiamo vivendo”.
Le donne calabresi non chiedono le quote rosa, non chiedono nessuna riserva, ma al contrario chiedono una competizione elettorale vera e propria – tuona la nota. Se veramente crediamo che tutti i processi di modernità non possono prescindere dal punto di vista e dal contributo delle donne, allora riconosciamo alle donne la possibilità di concorrere veramente alla pari dei candidati di sesso maschile. Non voglio assolutamente credere che gli uomini del Consiglio Regionale, l’istituzione Calabrese più importante, ancora oggi nel 2018, abbiano paura delle donne. Non è possibile, sarebbe assurdo ed anche grottesco” – closa nota.