Decreto dignità: perché si parla di scudo alla criminalità?
Il Governo Lega-M5S ha avanzato una proposta di legge che, qualora venisse davvero applicata a partire dal 2019 potrebbe, secondo alcuni esperti, favorire il gioco d’azzardo illegale, costituendo uno scudo proprio lì dove si desidera nascondere e occultare. Il Decreto Dignità, come strutturato oggi, vieterebbe ogni genere di promozione e pubblicità di gambling. La formula ricorda in qualche modo le manovre messe in atto contro il fumo qualche decennio fa. Ma come cambia il gambling con il decreto dignità? Cerchiamo di capirlo subito.
Le aziende del gambling ovviamente si sono schierate contro questo provvedimento, non solo per il puro fatto economico, ma anche per altri due motivi importanti: il primo è che con il Decreto queste società, che pagano fior fiore di tasse allo Stato Italiano, ricordiamolo ancora in crisi, sarebbero messe in ginocchio, mettendo a rischio anche centinaia di Italiani che vi lavorano, e in secondo luogo perché tale manovra potrebbe favorire la diffusione del gioco criminale. Questa seconda motivazione è forse ancora più grave, secondo le società di giochi online: per una questione di integrità del settore e per la sicurezza.
PERCHÉ LA MANOVRA DI DI MAIO COPRIREBBE L’ILLEGALITÀ
La prima considerazione da fare è che vietando la pubblicità non si guariranno coloro che soffrono di ludopatia, né tantomeno si impedirà in alcun modo alle persone di giocare o di scoprire il gioco. Le statistiche parlano, infatti, di un 85% di giocatori che arrivano a giocare perché vicini a qualcuno che li avvicina al gioco, per questo è chiaro che la pubblicità non è il canale da cui arrivano i clienti. Detto questo, va considerato che sarà possibile scommettere alla stessa maniera in cui si poteva prima.
Quello che cambierà sarà la trasparenza. Oggi i nomi e i riferimenti delle società autorizzate e sotto controllo dell’aams sono conosciute a tutti, ma con la soppressione dei messaggi promozionali non sarà più così e distinguere il gioco illegale da quello legale sarà più difficoltoso, è un dato di fatto. Basta chiedere i dati all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per sapere di quanto è diminuito il fenomeno dei giochi e delle scommesse illegali da quando licenze e società sono state messe in trasparenza sul web!
QUALCUNO PARLA DI MANOVRA SCORRETTA
Il problema legato all’applicazione del Decreto si preannuncia importante anche per un altro motivo: la correttezza del Governo nei confronti delle società di gambling. Quest’anno (a marzo) sono state date diverse concessioni da parte del Governo Italiano per il gioco telematico, per cui ha ricevuto il pagamento dovuto di milioni di euro fra tasse e licenze. È corretto che qualche mese dopo queste stesse società, dopo aver finanziato lo Stato, si ritrovino a vedersi tagliare un canale importante come quello pubblicitario?
Probabilmente No e, forse, chi di competenza doveva prima chiudere l’erogazione delle suddette licenze: allungare la mano al portafogli di queste nuove società, per poi decidere di oscurarle è qualcosa che potrebbe essere portato in tribunale.
In molti sostengono che per ridurre il numero dei ludopatici sia piuttosto necessario inasprire i controlli sul gioco d’azzardo, così da favorire le società che operano sotto controllo delle autorità, in sfavore di quelle illegali. Quello che sarà investito per l’applicazione di questa disposizione di legge sarebbe stato forse meglio investirlo nel sociale e in chi aiuta le persone contro il problema della ludopatia.
Tanto più si è affetti da questo problema e disperati, tanto più si ricercano formule illegali che permettano di giocare a credito: cosa pericolosissima che però il decreto non opera nulla. Per alcuni, insomma, tale mossa del nuovo governo è più fatta per ottenere il consenso del popolo più che per risolvere un problema realmente.