Coda di volpe, Ziccarelli (Ambiente): “situazione sotto controllo e inutili allarmismi”

Cosenza Attualità

“Non è mai in alcun modo stata acclarata la presenza di rifiuti tossici nell’impianto di Coda di Volpe, che potessero mettere in pericolo la salute dei cittadini né l’igiene pubblica”.

A ribadirlo è l’assessore all’ambiente del Comune di Rende Domenico Ziccarelli che aggiunge “non risultano, ad oggi, progetti per il raddoppio dell’impianto, impianto che, come sapranno i cittadini, è gestito dal Consorzio Valle Crati. Quest’ultimo, dietro regolare gara, ha affidato la gestione dello stesso alla Geko. La comunità europea ha sanzionato la Regione Calabria riguardo l’impianto di depurazione perché si tratta di un impianto obsoleto e non più in grado di contenere i liquami provenienti dal naturale sviluppo demografico dei comuni consorziati”.

“Ricordiamo – spiega l’assessore - che per questo motivo il Cipe ha stanziato un finanziamento di 34 milioni di cui 24 pubblici e 10 privati. Trenta milioni di questo finanziamento serviranno al rifacimento della rete di raccolta anche esse datate nel tempo. E poi solo 4 milioni di euro all’ammodernamento dell’impianto e all’adeguamento dello stesso”.

“I cittadini devono sapere che, attualmente, l’impianto Coda di Volpe è sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Questo, naturalmente, dovrebbe costituire maggiore garanzia che l’impianto venga al più presto messo a norma. In questi giorni, infatti, il gestore dell’impianto insieme all’autorità giudiziaria, sta provvedendo alla bonifica delle vasche” – prosegue la nota.

“Specifico quindi che si parla di adeguamento e mai si è parlato di bonifica. Fin qui questi sono i fatti. Il resto è solo una strumentalizzazione che tende ad allarmare le popolazioni che vivono nei pressi dell’impianto. I cittadini possono stare tranquilli che il comune di Rende vigila per, come la legge gli attribuisce, sullo stato di inquinamento o meno dell’are circostante. Tutto è costantemente monitorato. E’ opportuno anche ricordare che – conclude Ziccarelli - si parla di un impianto di decenni, oggi non più idoneo. Da qui il finanziamento per adeguarlo alle vigenti normativa europee”.