Planetario Pitagora. Corso di formazione sul tema: Matematica ed Astronomia
Non si ferma l’attività al Planetario Provinciale Pitagora, concluse le attività divulgative legate alle festività natalizie, riparte il programma didattico rivolto agli insegnati ed allievi. Dal 1° al 28 gennaio parte, infatti, il corso di formazione rivolto a tutti i docenti di discipline scientifiche, Matematica e Fisica in particolare. La novità interessante è che al corso possono partecipare anche gli allievi del triennio degli Istituti Secondari di secondo grado particolarmente interessati al tema e che hanno riportato risultati di profitto in matematica e fisica superiori alla sufficienza (almeno 7/10). Direttore del corso sarà il Prof Vincenzo Nasso, dirigente Liceo Scientifico “M. Guerrisi” di Cittanova, già docente di fisica, componente dei comitati nazionali per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica e del CLIL (Content and Language Integrated Learning). Per la partecipazione al corso di formazione è previsto l’esonero dal servizio, in quanto la Società Astronomica Italiana è Ente qualificato (Decreto 25 Luglio 2006 ) come soggetto riconosciuto dal MIUR per la formazione dei docenti (art. 66 del vigente C.C.N.L. ed artt 2 e 3 della direttiva n° 90 /2003). Agli iscritti al corso, che avranno frequentato almeno il 75 % delle lezioni, verrà consegnato un Certificato di Partecipazione. Secondo quanto stabilito dal D.P.R. 23 luglio 1998 n° 323 e successive integrazioni e dal D.M. 22 Maggio 2007 n° 42, la partecipazione al corso da parte degli alunni da titolo al credito formativo esterno essendo, il corso, riconosciuto come percorso di eccellenza. La Società Astronomica Italiana è infatti Ente accreditato (Maggio 2009) a collaborare con l’Amministrazione scolastica al fine di promuovere azioni concernenti la valorizzazione delle eccellenze degli studenti delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria superiore, statali e paritarie.
Il corso organizzato dalla SAIt si propone di analizzare, alla luce della riforma, le condizioni di insegnabilità dell’astronomia, mettendo in evidenza da un lato come la Matematica sia condizione necessaria per la comprensione dei fenomeni astronomici, e dall’altro come l’Astronomia, per il fascino che suscita nei giovani, possa veicolare in modo “divertente”una disciplina ritenuta ostica come la Matematica. L'azione didattica,infatti, deve favorire il processo formativo mediante l'integrazione interna, tra le discipline, superando l'eccessiva segmentazione, e l'integrazione esterna nel coordinamento delle diverse proposte formative, anche provenienti dal territorio, funzionali al successo formativo; l’allievo vive molteplici realtà formative, spesso sono talmente isolate da non percepirne le connessioni; alcune esperienze sono gratificanti altre deludenti: l’integrazione facilita l’apprendimento nelle situazioni meno felici. L’insegnante deve anche pianificare e gestire in modo funzionale le attività, i tempi, gli spazi e le risorse a disposizione; lo studente apprende anche dall’organizzazione ed è la proposta didattica che deve sollecitare il transfer delle conoscenze e delle competenze, facilitando la loro traslazione da un sistema a un altro. Proprio perché la funzione formativa della scuola è infinitamente più importante di quella informativa, e proprio perché ci deve essere spazio per diverse sperimentazioni metodologiche, sia in una direzione strettamente sperimentale che in una direzione più concettuale, il “laboratorio” non è necessariamente un “luogo attrezzato con materiale e strumenti”, ma piuttosto uno “spazio” in cui docente e studente insieme costruiscono ed elaborano conoscenza, utilizzano le risorse messe a disposizione dalla scuola e dal territorio per incoraggiare la sperimentazione e promuovere, a partire dalla conoscenza del mondo reale, occasioni di apprendimento.