I sindacati intervengono sulla vicenda della chiusura del porto di Gioia Tauro
Le organizzazioni sindacali di categoria intervengono sulla vicenda del porto di Gioia Tauro con una nota. Le organizzazioni sindacali comunicano che "sono impegnate a ricostruire,dalla fine della cassa integrazione in MCT, un percorso di dialogo con la Dirigenza Aziendale Mct.
Durante gli ultimi mesi del 2010 - prosegue la nota - l'obiettivo primario è stato quello di riuscire a definire con MCT un dialogo chiaro e trasparente al fine di non trovarsi nell'inganno della “Dolce bugia”che, sicuramente, ha reso felici quella parte di lavoratori e altre organizzazioni sindacali che preferiscono questa forma di comunicazione.
Per le scriventi OO.SS. il punto di rottura è avvenuto il 18 Novembre 2010, data dell’ultimo incontro con MCT. Tale incontro, considerata la situazione contorta e controversa, ha portato ad una non sottoscrizione di verbale di riunione. Contrariamente c'è chi ha gioito per aver sottoscritto un verbale di riunione che, tecnicamente, è uno strumento di dialogo.
Le scriventi organizzazioni sindacali, proprio per sottolineare la mancanza di dialogo, hanno invece proclamato lo stato di agitazione e, consequenzialmente, gli autonomi si sono uniformati alla nostra determinazione per affermare che con Mct non c'è dialogo. Allora ci chiediamo: a cosa è servito firmare un verbale di riunione?
Le scriventi OO.SS. si sono incontrate unitariamente, in data 07 gennaio 2011 per analizzare la situazione che il Porto di Gioia Tauro sta vivendo, incontro durante il quale è arrivata la comunicazione della chiusura del Terminal per 30 ore. Le nostre preoccupazioni sono state già inoltrare a chi di competenza, Presidente dell'Autorità Portuale, Presidente della Regione Calabria, Presidente di Confindustria, proprio perchè il dialogo non si può fermare.
Il lavoro delle scriventi organizzazioni - scrivono ancora i sindacati - con la preparazione all'appuntamento del 12 gennaio 2011, presso la sede di Confindustria Reggio Calabria, incontro previsto dall'Art. 39 del CCNL dei Porti. Ampia e approfondita informativa verrà divulgata con le assemblee dei lavoratori organizzate per il 14 gennaio 2011. Altre forme di lotta si stanno preparando per non distogliere l'attenzione dal Porto di Gioia Tauro, ricordando a tutti i lavoratori che le scriventi organizzazioni. si stanno adoperando in prima linea per la salvaguardia e la tutela del lavoro, pilastro fondamentale della società.
Il senso di responsabilità delle scriventi è quello di mettersi in discussione senza farsi scudo dei lavoratori, quando conviene, e di affrontare anche in modo silente le problematiche che affliggono la martoriata Piana di Gioia Tauro. Rappresentiamo oltre 800 lavoratori (la stragrande maggioranza!) che sono fortemente preoccupati della loro sorte. Decideremo insieme a loro, nelle assemblee programmate, le eventuali azioni da intraprendere a difesa del lavoro.
Lasciamo le passerelle e le gratuite proclamazioni a chi non ha altro da vendere, noi abbiamo il dovere morale di salvaguardare il bene più prezioso : IL LAVORO.