Sul su incontro tra Regione e sindacati per il Porto di Gioia Tauro

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Quanto emerso dalla riunione di oggi pomeriggio rivela una situazione molto preoccupante dalla quale occorreranno tempi lunghi per venirne fuori. Ma nessuno pensi di poter ricorrere a licenziamenti o a mobilità per far fronte alla pur grave crisi in atto – così dichiara Carmelo Cozza segretario regionale del SUL Calabria. I lavoratori portuali sono disposti a fare tutti gli accordi di solidarietà possibile ed a ricorrere ad ogni mezzo per il mantenimento dei livelli occupazionali a patto che ci sia chiarezza sui percorsi da intraprendere per uscire dalla crisi che sta investendo lo scalo.

Nel frattempo, la Regione Calabria nell’attesa di ricevere nei prossimi giorni da Medcenter il piano dettagliato degli interventi da attivare a seguito della ingente riduzione dei volumi da parte di Maersk, ha invitato tutte le parti sociali a fornire indicazioni di merito da tradurre in proposte concrete per il rilancio dello scalo. Proposte che insieme a quelle dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, della Regione e della stessa MCT verranno presentate al tavolo tecnico a Roma voluto dal governatore Scopelliti già la prossima settimana per gestire al meglio la crisi che sta investendo il transhipment a Gioia Tauro.

L’unica nota positiva , comunicataci dalla Regione, - afferma Daniele Caratozzolo segretario provinciale del SUL Comparto Trasporti - è che il Gruppo Contship avvierà quattro iniziative imprenditoriali nel settore della logistica da realizzarsi nel retroporto gioiese in modo da diversificare le proprie attività e creare la giusta complementarietà al sistema porto.

Come Coordinamento dei Portuali SUL – dichiara Salvatore Morabito della segretaria nazionale del SUL- non possiamo che ribadire la necessità di puntare sullo sviluppo del retroporto e della logistica, rispolverando anche il concetto oramai scomparso di polifunzionalità del porto al fine di poter creare occupazione alternativa sulle stesse banchine in concessione a MCT qualora i volumi si riducessero ad un livello per cui tali spazi sarebbero senz’altro inutilizzati da parte del terminalista.