Manutenzione della rete viaria calabrese. Greco chiede un Consiglio regionale ad hoc
“Il dramma di Genova mette in discussione il Paese, il modo di essere delle sue Istituzioni. Sepolti i morti innocenti e i dolori dei loro familiari, anche calabresi, occorre invertire la rotta, occorre cambiare le vecchie logiche di rappresentare il dolore fine a se stesso”.
È questo quanto afferma il consigliere regionale Orlandino Greco in un lettera aperta inviata al presidente della Giunta e del Consiglio, a tutti i capigruppo, Anas, Provveditorato opere pubbliche e prefetti provinciali, per richiedere una convocazione urgente dell’assise calabrese.
Secondo Greco, infatti, “necessita darsi da fare, perché quello di Genova – afferma nella missiva - non sia una data soltanto da commemorare, l’ennesimo episodio vergognoso di una rete viaria, autostradale e non, pericolosa e infedele”.
Per il consigliere vi sarebbero infatti troppi i casi di precarietà progettuale e costruttiva. “Quasi ovunque - afferma - si evidenziano peccati di mancata manutenzione, reati politici di portata storica provati da un disinteresse irresponsabile”.
Un organo politico-istituzionale come il Consiglio Regionale per Greco ha infatti il dovere di lavorare “per imporre le giuste cautele al patrimonio infrastrutturale, per garantire certezze e sicurezza alla gente di Calabria e a chi l’ha eletta a propria destinazione turistica. Non solo! Deve farlo per garantire a chiunque un tranquillo transito dalle nostre parti per raggiungere le rispettive mete”.
“L’Autostrada del Mediterraneo, così si chiama oggi l’A3 – scrive ancora - costituisce l’esempio tangibile di ciò che non si deve fare. Un peccato mortale della politica dell’ultimo mezzo secolo che l’ha eretta a prova dell’inefficienza e l’ha tradotta nel cantiere più infinito, che impedisce al Sud ogni crescita e ogni sviluppo”.
“I suoi numerosi viadotti, non affatto esenti da trascorsi drammi umani, unitamente ai ponti che suggeriscono recenti tensioni (per fare due esempi: Catanzaro e Celico)” per Greco “impongono il cambiamento, una accelerazione delle tutele. Da qui, l’esigenza di una immediata convocazione del Consiglio ove audire pubblicamente l’ANAS sul tema dello stato di manutenzione della rete viaria di sua competenza. Il modo – conclude - per pretendere certezze e futuro per la Calabria e i calabresi”.