Ultimo appuntamento per le Colline del jazz
Domenica 19 agosto, i giochi vocali di Gianna Montecalvo e le note del piano di Gianni Lenoci hanno tenuto con il fiato sospeso il pubblico per la quarta tappa dell’ottava edizione delle Colline del Jazz.
Il duo ha esplorato le musiche di Duke Ellington, Steve Lacy, Mal Waldron, Ornette Coleman in un percorso libero e aperto grazie alla presenza di energia e romantico abbandono, al senso profondo dell’inno e all’enfasi del blues.
Dopo un intenso omaggio alla regina della musica soul e gospel, Aretha Franklin, scomparsa pochi giorni prima, nella parte finale della performance si è unito con il suo contrabbasso il maestro Nicola Pisani, direttore artistico della rassegna.
Per l’ultimo appuntamento della stagione, ci si ritroverà per ascoltare il Marco Infusino Quartet, composto da Andrea Infusino, guitar & composer; Marco Rossin, sax; Fabio Guagliardi, Key-B organ; Manolito Cortese, drum, e che nasce nel 2014 come progetto che propone jazz moderno e originale.
Il sound dei brani e del gruppo si rifà alle esperienze accademiche e concertistiche con chiari riferimenti al bebop, all’hard bop e al jazz modale. Nel format sono presenti riferimenti e citazioni ai colossi del jazz come John Coltrane, Joe Henderson, Wes Montgomery, Jimmy Smith recuperandone l’eredità in un progetto musicale fresco e innovativo che coniuga il glorioso passato del jazz con l’innovazione e la modernità.
Non mancano, inoltre, influenze e suoni mediterranei con l’introduzione di strumenti quali l’oud o piano elettrico che si mescolano all’approccio fortemente jazzistico delle improvvisazioni.
Grazie alla filosofia di forte coesione e di ascolto reciproco, il gruppo riesce a spaziare da momenti di chiaro senso ritmico al free jazz che caratterizzano maggiormente i brani.
L’interplay è il leitmotiv di ciascun brano che consente al gruppo deviazioni inaspettate e sempre originali, elevando i momenti musicali ad esperienze uniche d’ascolto.
Ma alle Colline del Jazz a essere un elemento di unione tra popoli e un racconto di identità non è solo la musica, bensì anche il cibo, che in questi termini ha un ruolo preponderante e significativo.
Ecco perché gli appuntamenti di questa edizione prevedono cene tematiche appositamente costruite per sensibilizzare alla conoscenza e al consumo dei prodotti autoctoni del territorio.
La serata del 19 agosto ha visto Giuseppe Giordano, in qualità di Divulgatore Agricolo Specializzato in Olivicoltura e di Capo Panel del Comitato d’assaggio professionale degli oli vergini d’oliva, cimentarsi in un divertente gioco con il pubblico.
Prima della cena, ha servito quattro assaggi di riso conditi solo con olio. Gli oli utilizzati erano di quattro tipi diversi e al termine degli assaggi ognuno dei commensali ha espresso la propria preferenza per uno dei quattro.
Raccolte per sommi capi le valutazioni, l’esperto Giordano ha rivelato quali oli erano stati utilizzati: olio di semi di girasole, olio di oliva della grande distribuzione, olio extravergine di oliva locale dal sapore delicato, olio extravergine di oliva locale dal sapore intenso.
Ecco che la maggioranza del pubblico ha espresso il proprio apprezzamento per l’olio extravergine di oliva locale dal sapore delicato, dimostrando di essere abituato alla qualità e di consumare mediamente un buon prodotto. Giordano ha poi dato delle indicazioni per riconoscere l’olio di qualità e le relative proprietà nutrizionali.
L’ultimo appuntamento vedrà come protagonisti in tavola i legumi. A parlarne al pubblico sarà Alfio Spina, ricercatore del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) di Acireale (CT) e coautore di alcuni volumi Edagricole sull’argomento.
«Le leguminose – afferma – occupano un ruolo insostituibile negli avvicendamenti colturali e nella dieta alimentare per l’elevata valenza ecologica e salutistica, che richiedono approfondimenti, studi e ricerche multidisciplinari, per una sistematica diffusione e valorizzazione».
Non è un caso quindi che, dopo formaggi, farine, pani e oli, siano i legumi i marcatori identitari scelti per concludere l’edizione 2018 delle cene tematiche alle Colline del Jazz.
Musica e cibo è l’abbinamento perfetto e siccome sappiamo che la percezione del cibo cambia in base al timbro del suono ascoltato, per non perderci nessuna delle possibili sensazioni di piacere, non rimane che gustare le deliziose pietanze servite passando dall’armonia di un pianoforte fino alle vibrazioni di una tromba.