Seconda edizione del workshop “Abitare Morano”
Il Comune di Morano e il Lua (Laboratorio di urbanistica e architettura) promuovono per venerdì, sabato e domenica 7, 8 e 9 settembre prossimi, il secondo workshop “Abitare Morano”. Frutto della positiva esperienza maturata nel settore dall’architetto Rosanna Anele e della volontà dell’Ente locale di proseguire un cammino ben avviato, il seminario vuol essere un’occasione di incontro e verifica delle possibilità legate ai moderni paradigmi del vivere i centri urbani.
Su questa linea si è mosso il Lua nel selezionare gli ospiti e gli argomenti oggetto di un confronto che si articolerà in tre giornate dense di appuntamenti scanditi dalla presenza di valenti tecnici, esperti, dirigenti di ordini professionali, rappresentanti istituzionali ai massimi livelli, accademici provenienti dall’Unical e dai migliori atenei italiani, amministratori vari.
L’approccio, prettamente multidisciplinare e con una marcata impronta innovativa, mira a conciliare aspetti compositi della medesima, vasta e complessa problematica dei “centri storici”, proponendo modelli specifici di tutela ma allo stesso tempo soluzioni culturali, di vera e piena rigenerazione, unitamente alla riscoperta dei valori sociali e umani che caratterizzano le comunità. Pannelli espositivi concernenti studi sul centro storico di Morano e contributi riguardanti analoghi processi di recupero di altre aree calabresi, faranno da sfondo e riferimento permanente alla Tregiorni.
Il programma prevede per venerdì 7 settembre, alle 17, nel Chiostro San Bernardino, le iscrizioni e la consegna del materiale (l’Ordine degli Architetti di Cosenza riconosce un totale di 12 crediti formativi ai partecipanti per singole sessioni), il saluto del sindaco Nicolò De Bartolo e dell’assessore Roberto Berardi, del presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, di Anna Cundari, presidente dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, sezione provinciale. Quindi, alle 18.00, l’apertura dei lavori per bocca di Rosanna Anele, presente nella duplice veste di assessore del Comune di Morano e di presidente/responsabile scientifico del Lua. Dalle 18.30 alle 20.30 docenti universitari terranno una serie di Lectio Magistralis politematiche, a margine delle quali avrà luogo l’inaugurazione della mostra poc’anzi accennata.
Sabato 8 si ricomincia alle 9, sempre nel Chiostro San Bernardino, con le procedure di segreteria. Alle 10. i saluti del vicesindaco Pasquale Maradei, del presidente della Provincia, Francesco Iacucci e di altre personalità, anticiperanno la seconda sequenza di Lectio Magistralis, anche questa multidisciplinare, che impegnerà la platea dalle 11 alle 13. Alle 15, dopo la pausa pranzo, visita al Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia (MuSap) e, a seguire, un ricco ventaglio di relazioni con importanti richiami al recente bando sulla valorizzazione dei Borghi di Calabria. Si discuterà, altresì, della necessità, non più differibile, di censire il patrimonio edilizio degradato dei centri storici, per chiudere, alle 20.30, con la proiezione di un documentario.
Domenica 9, ore 9.00, visita all’abitato antico di Morano. Dalle 10.30, nella sala riunioni di Palazzo Salmena, dopo i saluti dell’assessore Rocco Antonio Marrone, spazio dedicato al percorso di sviluppo e rigenerazione del MuSap. Riferiranno: Rosanna Anele, Matteo Marini, Bruno Mainieri. Di politiche, programmi e progetti per i borghi del Pollino parleranno, invece, i sindaci del territorio. Al primo cittadino moranese, Nicolò De Bartolo, onore e onere di trarre le conclusioni.
“Diamo continuità alle esperienze positive”, afferma il sindaco Nicolò De Bartolo. “L’ottimo lavoro svolto dal responsabile scientifico del Lua, Rosanna Anele, peraltro membro esterno dell’esecutivo che ho l’onore di guidare, restituisce a quanti, come noi, cercano l’armonia e la bellezza delle forme e del paesaggio nell’equilibrio consapevole tra l’antico e il moderno, la prospettiva che ciò sia possibile e che la sfida tra le contingenze negative e le opportunità connesse all’utilizzo, potenziamento e miglioramento dell’esistente possa e debba essere vinta perseguendo con determinazione politiche di recupero che elevino la qualità del condividere spazi, tradizioni e quanto ci identifica e ci rende simili e umani”.