Riattivazione punto prelievo Morano Calabro, depositata la petizione pubblica
Depositata giovedì 12 gennaio scorso al protocollo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza la petizione pubblica per il ripristino del Punto Prelievo Ematico promossa dalle organizzazioni sindacali operative nel territorio moranese, CISL e CGIL in collaborazione con il Comune, il Centro anziani e alcuni gruppi spontanei.
Poco meno di milleduecento le firme raccolte e poi consegnate personalmente dal sindaco Francesco Di Leone, impegnato insieme all’assessore alla Sanità Maurizio Iazzolino in quella che loro stessi hanno più volte pubblicamente definito “una battaglia di civiltà, per continuare a garantire il diritto alla salute e all’assistenza di tutti i cittadini, principalmente di quelli meno abbienti”.
Alla pletora di autografi, collezionata in breve tempo, è stata abbinata una richiesta di incontro indirizzata al direttore generale dell’ASP - come del resto la stessa rogazione – da tenersi quanto prima per discutere e risolvere definitivamente la delicata vertenza.
Nel frattempo è cresciuto il malcontento della popolazione. Privata di un servizio essenziale e costretta in caso di esami ematochimici a frequenti e dispendiosi spostamenti. Dopo l’assemblea delle settimane scorse, che deliberò la petizione appena terminata, la protesta si sta gradualmente inasprendo. La qual cosa si arguisce ascoltando le persone obbligate da più di un anno a gravi disagi e leggendo la dura missiva che Di Leone e Iazzolino hanno allegato al plico delle firme. Firme dietro le quali si celano storie di uomini e donne, sovente soggetti anziani e con limitazioni motorie, alle prese con difficoltà d’ogni genere. A stento gli amministratori sono riusciti sinora a placare gli animi, alquanto agitati, dell’utenza. Si teme per l’ordine pubblico. Tant’è che Sindaco e Assessore fanno rilevare come sia “ormai improrogabile fornire risposte adeguate e definitive alla popolazione”.
“Le numerose rimostranze pervenute a questo Ente e l’aumento della tensione – affermano Di Leone e Iazzolino - soprattutto tra la vasta e composita fascia d’utenza direttamente penalizzata dalla inopportuna quanto avventata soppressione del servizio perpetrata ai danni della nostra comunità, puntualmente documentati ai vertici del Distretto di Castrovillari, preoccupano moltissimo l’amministrazione comunale”. E dopo aver ulteriormente argomentato e perorato la causa della riattivazione, Sindaco e Assessore paventano il rischio, qualora restasse a lungo insoluta la vertenza, di “iniziative che potrebbero porre a serio rischio l’ordine pubblico”. La lettera si trasforma a margine in un’accorata e pressante domanda di riapertura del Centro, per “restituire il PPE alla collettività moranese, scippata del sacrosanto diritto di potersi curare al meglio. Diritto compromesso dalla drastica e inaspettata cancellazione di un’attività garantita con ottimi riscontri per più di un ventennio”. Oltretutto, concludono Di Leone e Iazzolino nel loro scritto, “v’è da considerare come, essendo i Punti prelievi periferici contemplati nel Piano aziendale dell’ASP Cosenza e risultando i medesimi effettivamente riaperti e operanti nei paesi viciniori, appaia estremamente discriminante se non addirittura incomprensibile e illogico continuare a tenere dismesso il nucleo periferico moranese”.
“Stiamo assistendo – dichiara l’assessore Iazzolino - a una condotta enigmatica da parte dell’ASP. Che, a dispetto delle condizioni di efficacia, efficienza ed economicità del servizio, e nonostante i locali che hanno ospitato il Centro posseggano tutti i requisiti sanitari e strutturali, si ostina a tenere chiuso il PPE a parità di esigenze e numero d’utenza rispetto ai borghi limitrofi. Per quanto ci riguarda chiediamo con forza la ripresa delle attività. Diversamente saremo a fianco dei cittadini per le iniziative che vorranno intraprendere a tutti i livelli”.