Morano: disattivazione PPE, summit dei sindaci
I Punti Prelievo Ematici non si toccano: diritto acquisito e garantito da vent’anni. Lunedì 25 ottobre, nella sala consiliare del Comune di Morano, sindaci a confronto sulla spinosa problematica della disattivazione dei PPE allocati nei centri urbani del Distretto sanitario di Castrovillari. Il provvedimento - come si ricorderà - era stato trasmesso nei giorni scorsi alle municipalità interessate (Morano, Acquaformosa, Civita, Frascineto, Laino Castello, San Basile, Altomonte, Firmo, Laino Borgo, Saracena), e già in prima battuta si era registrata l’energica reazione del primo cittadino di Morano, Francesco Di Leone, e dell’assessore alla sanità, Maurizio Iazzolino. Entrambi mediante una missiva manifestavano al commissario dell’ASP Franco Maria De Rose e al direttore del Distretto sanitario di Castrovillari Antonio Perri la loro ferma contrarietà all’iniziativa e li invitavano a recedere dalla risoluzione adottata, considerate le pesanti conseguenze di carattere sociale ad essa legate. «Ci corre l’obbligo evidenziare come tale determinazione – affermavano Di Leone e Iazzolino nella loro lettera - leda profondamente il diritto basilare di tutti i cittadini a ricevere adeguato sostegno sanitario senza essere obbligati a spostarsi da un paese all’altro. Per quanto concerne nello specifico la nostra comunità – continuavano i due amministratori locali - la situazione appare ben più grave dal momento che la maggior parte della popolazione residente risulta anziana e pertanto notoriamente più bisognosa di controlli medici frequentemente connessi a prelievi ematici. E’ nostra opinione – osservavano il Sindaco e l’Assessore alla Sanità - che ogni eventuale iniziativa sul territorio non debba e non possa eludere da una specifica concertazione con l’Ente locale direttamente interessato. Il danno sociale che si provocherebbe alla città e alle fasce più deboli di cittadini sarebbe così elevato da non giustificare alcuna decisione unilaterale di codesto Ufficio in merito a quanto paventato». Dunque gli sviluppi. Nella mattinata di ieri, come detto, il citato vertice al quale hanno preso parte i sindaci di San Basile, Laino Borgo, Laino Castello, Saracena, Civita, Frascineto, Acquaformosa e un rappresentante della CGIL. La riunione si è conclusa con la firma di un documento inviato alla massima dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale e al Prefetto di Cosenza. «Dopo ampia discussione – è scritto nella nota - si è deciso di chiedere un incontro urgente al Commissario straordinario dell’ASP al fine di discutere nel merito della decisione assunta» e contestualmente reclamare la prosecuzione del servizio.