No al Ponte, in migliaia a Messina: “Lo Stretto non si tocca”
La mobilitazione contro il Ponte sullo Stretto, svoltasi ieri a Messina, è stata una delle più imponenti nella storia del Movimento No Ponte.
L'affluenza, al di là dei soliti conteggi, ha inviato un segnale forte: l'opposizione all'opera è oggi “più viva, radicata e diffusa che mai”. La conferma è arrivata fin dalla partenza da Villa San Giovanni, con un mezzo veloce pieno non solo di volti noti del movimento, ma anche di giovani e persone al di fuori dei gruppi organizzati.
Uno slogan che guarda al futuro
Lo slogan storico, “Lo Stretto di Messina non si tocca”, appartiene alla memoria collettiva e deve diventare un punto centrale della campagna elettorale per le regionali in Calabria.
Il messaggio lanciato è chiaro: si tratta di difendere “la sostenibilità, la giustizia sociale e la salvaguardia ambientale, e di non sottrarre risorse a strade, scuole e ospedali per un'opera giudicata non necessaria”.
Si punta il dito contro chi, “per compiacere il leader della Lega, ha dirottato risorse” su un progetto che, secondo il movimento, servirà solo a garantire a Eurolink e alle imprese del consorzio miliardi di euro in penali e compensazioni, lasciando al Sud solo i servizi pubblici smantellati.
La difesa del territorio
Per il Coordinamento dei movimenti per la difesa del territorio, la partecipazione massiccia è stata dunque una straordinaria “iniezione di energia”.
L'intenzione è quella di continuare a informare, organizzare e mobilitare i cittadini, perché la difesa dello Stretto è considerata la difesa del proprio futuro. Il messaggio è inequivocabile: “Il Ponte non è progresso, è saccheggio! No al Ponte! TeniamoceLo Stretto”.