Slow food Sibaritide: “pronti a difendere il rispetto del codice etico”
“Abbiamo sempre sostenuto e continueremo a ribadire, senza peli sulla lingua, l’appartenenza ideale e culturale e la militanza quotidiana nella grande esperienza e nel grande progetto”.
A sostenerlo è Slow food Sibaritide che cerca di ”invocare, difendere e sensibilizzare al cibo buono, pulito e giusto per noi implica tante altre cose, inclusa la giusta remunerazione di prodotti, produttori e lavoratori. Ed impone il rispetto sacrosanto della legalità come precondizione di tutto, considerando ad esempio intollerabili e sicuramente estranei ai nostri valori ed alla nostra idea di società, di progresso e di sviluppo sostenibile e durevole quanti professano e praticano l’evasione fiscale come sistema di vita e di economia parallela”.
“In più di una occasione, - spiega il direttivo - in particolare in quest’ultimo anno, dal ed al nostro stesso interno siamo stati costretti a fronteggiare l’emergere di posizioni estreme, sconsiderate e comunque distruttive che hanno tentato e rischiato di porre la nostra Condotta in aperto quanto immotivato conflitto con Slow Food Calabria e soprattutto con Slow Food Italia ed Internazionale. Tra le diverse pressioni esterne che abbiamo cercato di governare in questi mesi, alludiamo ad almeno due gravi circostanze: alla pretesa assurda, documentatamente portata avanti nei primi mesi dell’anno da alcuni membri del Comitato di Condotta, di presentare e concorrere per la guida di Slow Food Calabria con una lista autonoma senza un’adeguata ed opportuna condivisione con le istanze ed esigenze delle altre condotte regionali; all’ancor più assurda e del tutto autonoma e documentata posizione assunta più di recente da singoli membri del Comitato di Condotta, contro le indicazioni date dai rappresentanti ufficiali dell’associazione, di presentare pubblicamente una proposta di deroga sulla pesca della sardella”.
E prosegue ancora la nota: “ci siamo sempre attenuti ad un codice etico di correttezza e di rispetto dei principi e della mission Slow Food che abbiamo sempre ritenuto e continueremo a ritenere se non più importante, sullo stesso piano valoriale del parallelo rispetto delle dinamiche e della dialettica democratica tra eventuali maggioranze e minoranze. E così continueremo a fare, nel dialogo forte e costante con Slow Food Italia ed Internazionale, nel respingere qualsiasi tentativo di fare di questo Convivium, divenuto ormai attore protagonista per la difesa locale e regionale della sovranità alimentare, uno strumento da piegare ai deliri, alle strategie occulte ed alle smanie o megalomanie di qualsiasi improbabile aspirante burattinaio esterno”- tuona la Condotta.
“Ma per fare questo – concludono il segretario Cesare Anselmi ed il fiduciario Lenin Montesanto - continuiamo ad avere bisogno del sostegno, della forza, della determinazione e della passione di ognuno di voi, soci e produttori, convinti come noi che la politica, quella vera, non ci stancheremo mai di ripeterlo, si fa a tavola e che il destino dei nostri territori e del mondo non è nelle stelle o nei club segreti, ma nelle nostre mani e alla luce del sole”.